MANDELLO DEL LARIO – Dopo l’ultimo Consiglio comunale, in cui è stato approvato dalla maggioranza lo statuto di Lario Reti Holding, il Movimento 5 Stelle e Casa Comune prendono una posizione netta e contrastante.

Grazia Scurria (Casa Comune)

Grazia Scurria (Casa Comune)

“Casa Comune è sempre stata e sempre sarà a favore dell’acqua pubblica, per questo è favorevole all’affidamento “in house” della gestione del servizio idrico a Lario Reti Holding, società a intero capitale pubblico che quindi, nonostante le fumose critiche del Movimento 5 Stelle, non ha nessun socio privato – fanno sapere dal gruppo che fa capo in Consiglio comunale a Grazia Scurria -. Il capitale pubblico garantisce che gli utili verranno utilizzati per gli investimenti o distribuiti ai soci, quindi ai Comuni e inoltre le azioni societarie possono essere eventualmente cedute solo ad altri soci, quindi non finiranno in mani private, questo è garantito dallo Statuto, pena la decadenza. Non condividiamo la disinformazione che i Grillini stanno attuando su un tema così importante per i cittadini, come quello dell’acqua pubblica. Riteniamo che ogni pubblico Amministratore debba fare con coscienza il proprio dovere per il bene dei suoi concittadini, impegnandosi a conoscere in modo approfondito i temi più delicati, solo così può assumere le scelte più oculate. Casa Comune si è comportata così, ci auguriamo che lo stesso atteggiamento sia seguito dalla nuova Amministrazione, come il Sindaco ha garantito nel Consiglio comunale del 27 ottobre”.

Franco Rizzuti, del Movimento 5 Stelle

Franco Rizzuti, del Movimento 5 Stelle

“Il Gruppo del Movimento 5 Stelle di Mandello non condivide la scelta – afferma il portavoce Franco Rizzuti -. Ci sentiamo preoccupati, quasi allarmati. Riteniamo che l’approvazione dello statuto non abbia tutti i requisiti necessari per tenere a riparo dalla gestione pubblica delle risorse idriche, i privati. Di fatto oggi lo Statuto di LRH non contempla l’ipotesi di divieto di cessione di partecipazione ad un soggetto pubblico, ma al suo interno vede la presenza di soci privati, seppure in minoranza. Quel soggetto sarebbe sulla carta un soggetto pubblico, ma la presenza di un “socio forte” privato (seppure di minoranza) ne caratterizzerebbe le linee gestionali in un’ottica e finalità privatistica, peraltro già perseguita da anni anche a Lecco, dove grazie alla tariffa idrica si sono fatti utili milionari, come si prospetta di continuare a fare. La conduzione pubblica, ma con la finalità privatistica del conseguimento dell’utile e della remunerazione del capitale investito di una Spa, assimilano LRH ad un soggetto privato. Si fosse invece optato per il modello gestionale basato su un’azienda speciale (soggetto di diritto pubblico), oggi perlomeno non avremmo la prospettiva di regalare 26 milioni di euro in tasse nei prossimi 20 anni allo Stato, facendo gettito fiscale sulle bollette idriche dei cittadini”.