LECCO – Si è conclusa la seconda tappa del tour della Goletta dei laghi, la campagna di Legambiente realizzata in collaborazione con il CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Novamont e che da 12 anni attraversa l’Italia per monitorare la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori lacustri. Questa mattina i rappresentanti della Goletta hanno presentato i dati dei campionamenti effettuati sul Lario, tra le province di Como, Sondrio e Lecco. Questa mattina in conferenza stampa sono stati illustrati i risultati delle attività di monitoraggio del lago, alla presenza della presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, della biologa della Goletta dei Laghi Lucia Coscia e del responsabile scientifico del circolo di Legambiente Como Enzo Tiso.

«La Goletta dei Laghi – spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia ha il compito di individuare le criticità dei bacini lacustri con particolare attenzione, non solo dove sappiamo esserci maggiore afflusso di bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento, la cui causa è principalmente legata all’inefficienza del collettamento fognario dei comuni interni e ai pochi depuratori presenti che non riescono a raccogliere tutte le acque reflue. Al centro della campagna anche il problema delle microplastiche presenti nel lago. Quest’anno il monitoraggio approfondirà l’origine e gli apporti di questo tipo di inquinamento nel bacino lacuale, un problema ancora poco conosciuto e studiato nei laghi italiani».

In base a quanto è emerso dal monitoraggio scientifico – effettuato in determinati punti individuati anche grazie alle segnalazioni dei cittadini tramite SOS Goletta* – sull’intero bacino del Lago di Como il laboratorio di Goletta dei Laghi quest’anno ha evidenziato 8 punti fuori dai limiti di legge sui 17 campioni oggetto dell’indagine microbiologica. In base ai parametri indagati, Enterococchi intestinali ed Escherichia coli, vengono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. Nel monitoraggio vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo lungo le rive dei laghi: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione degli scarichi civili che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nel lago. Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali delle Ats locali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.

Per il secondo anno il lavoro di campionamento di Goletta dei Laghi ha riguardato anche il monitoraggio delle microplastiche presenti nelle acque, non solo a centro lago ma anche nel suo affluente, il fiume Adda. I dati raccolti verranno elaborati nei laboratori di Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – e presentati in autunno. L’obiettivo dell’edizione 2017 è di approfondire lo studio sulla dinamica delle microplastiche nei laghi, analizzando il ruolo che questi sistemi semi-­‐chiusi svolgono, in relazione alla presenza dei loro immissari ed emissari, che nel caso specifico dei laghi subalpini italiani rappresentano i principali affluenti del Po. Questo

studio è importante anche per determinare le relazioni tra concentrazione e tipologia di microplastiche, con la presenza di differenti fattori di input, valutando il ruolo di serbatoio, ma anche di sorgente di detriti, del sistema fluviale-­‐lacustre. I dettagli del monitoraggio sono consultabili su: https://www.legambiente.it/marinelitter/ (nella sezione microlitter/1-­‐2 e 3 gli approfondimenti).

Sulla sponda comasca sono stati registrati come fortemente inquinati i campioni prelevati a Dongo presso la foce del torrente Albano e ad Argegno alla foce del torrente Telo, a differenza della passata edizione dove i punti erano risultati entro i limiti di legge. Positivi, invece, i campioni raccolti a Menaggio Lido presso la foce del torrente Senagra, Cernobbio alla foce del torrente Breggia e a Como presso la foce del torrente Cosia al canale del depuratore adiacente i giardini mausoleo A. Volta.

«Ancora una volta riscontriamo una situazione instabile sintomo che le problematiche di depurazione che affliggono la sponda occidentale del Lario non sono risolte. – sottolinea Enzo Tiso, responsabile scientifico del circolo Legambiente di Como – Per quanto riguarda il primo bacino assistiamo favorevolmente al lento ma progressivo miglioramento alla foce del Breggia a Cernobbio e del Cosia a Como. Ma non si deve abbassare la guardia e ci auguriamo che la nuova amministrazione di Como abbia un’attenzione particolare al miglioramento e completamento delle reti fognarie, che presentano criticità in molte zone della città: interventi che risultano fondamentali non solo per garantire la salute dell’ecosistema, ma anche per continuare a far sì che il lago resti una meta ambita del turismo anche internazionale».

I RISULTATI DEI MONITORAGGI SCIENTIFICI NEL LARIO

PV

Comune

Punto

2017

CO

Menaggio

Foce torrente Senagra

Entro i limiti

CO

Argegno

Foce torrente Telo

Fortemente
inquinato

CO

Cernobbio

Foce torrente Breggia

Entro i limiti

CO

Como

Canale depuratore presso giardini
mausoleo A. Volta (foce torrente Cosia)

Entro i limiti

CO

Dongo

Foce torrente Albano

Fortemente
inquinato

LC

Colico

Foce Fiume Adda

Inquinato

LC

Colico

Foce torrente Inganna

Entro i limiti

LC

Colico

Foce del Torrente “La Merla”

Inquinato

LC

Dorio

Presso spiaggia di Dorio (in corrispondenza dello scarico)

Fortemente
inquinato

LC

Bellano

Foce torrente Valle dei Mulini

Entro i limiti

LC

Bellano

Foce torrente Pioverna

Entro i limiti

LC

Perledo

Foce torrente Esino

Fortemente
inquinato

LC

Mandello
del Lario

Foce torrente Meria

Entro i limiti

LC

Lecco

Foce torrente Caldone

Fortemente
inquinato

LC

Lecco

Lago, presso scarico depuratore Lecco

Entro i limiti

LC

Vercurago

Foce Torrente Gallavesa

Fortemente
inquinato

LC

Valmadrera

Foce del Rio Torto

Entro i limiti

I campionamenti sono stati effettuati tutti in data 30/06/2017

Nota sul monitoraggio scientifico

I prelievi vengono eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente e i campioni per le analisi microbiologiche sono conservati in barattoli sterili in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile entro le 24 ore dal prelievo. Come da normativa “il punto di monitoraggio è fissato dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento in base al profilo delle acque di balneazione”. I parametri presi in considerazione sono gli stessi previsti per i controlli sulla balneazione in base al Decreto Legislativo del 30 maggio 2008 n° 116.

Legenda: INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml

Per consultare i dati online: http://www.legambiente.it/golettaverde-­‐map/