MANDELLO DEL LARIO – In una lettera aperta indirizzata ai commercianti mandellesi, il sindaco Fasoli cerca, ancora una volta, di sminuire l’impatto che la Variante al PGT portata avanti dalla sua amministrazione avrà sul paese, senza che da ciò derivi il benchè minimo interesse pubblico. Sostiene che 1200 mq di supermercato non devono preoccupare, non pensa evidentemente che una dimensione del genere è almeno tre volte quella di uno dei piccoli supermercati presenti. Si spinge addirittura a catalogare le merci che saranno messe in vendita, dimostrando però di non conoscere il tessuto commerciale mandellese, fatto all’80% di negozi alimentari e dimostrando anche di non avere capito che cosa davvero il privato vuole fare, visto che, all’interno dei 1200 mq., 400 mq sono destinati al non alimentare, cioè proprio a quei negozi da centro commerciale (abbigliamento, parrucchiere, estetista, solarium, tabaccaio, edicola ecc. ecc.) che, a suo parere, non sono previsti.
Non dice che si tratta di un centro commerciale, ma in realtà lo è, perché una pluralità di esercizi commerciali contorneranno il supermercatone e tutti insieme faranno morire tutti i piccoli esercizi dei quartieri di Mandello, che a fatica hanno superato la crisi economica degli ultimi anni.

Non dice nemmeno che la complessiva superficie destinata al commercio è ben più alta di quella del supermercato, poichè raggiunge i 3600 mq.

Ma non dice, soprattutto, che la decisione di insediare l’alimentare è tutta sua e della sua giunta, perché il PGT impedisce l’alimentare e, soprattutto, prevede che venga realizzato dal privato e ceduto al Comune un servizio pubblico importantissimo.

Non dice, infine, che lo strumento urbanistico prevede il cambio di destinazione dell’area solo con la cessione “chiavi in mano” di un asilo nido-punto gioco comunale di 400 mq, ritenuto dal PGT la scelta strategica di quell’ambito. Senza asilo nido non ha senso il cambio di destinazione urbanistica, con buona pace degli “investitori” privati.

In paese gira voce che “tutto è ormai deciso e che bisogna rassegnarsi” ma non è così: tutto è ancora da decidere, tutti i cittadini possono dire la loro, le associazioni di categoria dovranno esprimersi in merito alla variante, tutte le parti sociali devono essere coinvolte perché le varianti urbanistiche volute dal privato e dall’amministrazione Fasoli devono essere partecipate e devono passare in Consiglio comunale, prima di poter diventare realtà. Nel prossimo Consiglio comunale, intanto, presenterò un’interrogazione per sapere che fine hanno fatto le oltre 1000 firme raccolte un anno fa. Le opposizioni avevano richiesto al sindaco di convocare un Consiglio comunale aperto ai cittadini per poter discutere dell’argomento ma il sindaco ha risposto che non ricorreva l’interesse eccezionale previsto dal regolamento di Consiglio. Noi siamo ancora convinti che invece i cittadini debbano essere informati nella sede istituzionale prima di tutto.
Se viene rifiutato il confronto aperto sul tema, il dubbio che ci sia qualcosa da nascondere resta forte. Soprattutto perché, visto che la giunta Fasoli non vuole la realizzazione dell’asilo nido-punto gioco comunale, in questa operazione non c’è alcun interesse pubblico. E allora la domanda è ancora quella: centro commerciale, scelta per tutti o interesse di pochi?

Grazia Scurria
Casa Comune per Mandello democratica