SPARTA – 17 ore 34 minuti e 56 secondi. Il tempo di arrivo ai piedi di Leonida, e questa volta il Filippide in questione è il mandellese Giuseppe Cialdini.

246 chilometri da Atene a Sparta rincorrendo un mito. La storia che si mescola con il presente di un’ultramaratona all’ultimo sangue, o meglio all’ultima goccia di sudore. 370 corridori al nastro di partenza e almeno cento dispersi durante la gara, solo 234 sono arrivati in fondo e tra questi anche Cialdini.

14358825_1842839982615487_5081551927836627084_nArrivato 206esimo, Giuseppe ha portato l’onore della maglia azzurra in terra ellenica. Dopo aver superato 246 chilometri tra l’istmo di Corinto, la piana di Argo ed i monti dell’Arcadia, fino ad arrivare ai piedi della statua di re Leonida.

Un’ultramaratona giunta alla 34esima edizione, tra alti e bassi – come visibile nei dislivelli notevoli che i corridori si sono sfidati a superare – che convoglia 350 partecipanti da tutto il mondo. Solo una ventina gli italiani partecipanti all’edizione 2016 e uno di questi è proprio il mandellese Giuseppe Cialdini.

La Spartathon 2016 ha aperto i battenti venerdì 30 settembre alle 7 di mattina sotto al Partenone di Atene e il tempo massimo per il completamento era previsto di 36 ore, 18 ore e mezza in meno quelle impiegate dal corridore mandellese. Soddisfazione e orgoglio nazionale per essersi aggiudicato – nuovamente, dopo l’edizione 2013 – un pezzo di storia.

Martina Panzeri