VARENNA – Il Lago di Como come Venezia. Con l’arrivo della bella stagione scoppiano le polemiche sulle liberalizzazioni che riguardano il trasporto su acqua, un settore che fattura circa tre milioni di euro all’anno. In questi giorni sono partite le prime lettere e diffide indirizzate agli operatori “non a norma”, oramai presenti in abbondanza sia sulla sponda lecchese che su quella comasca.

Come racconta Il Giorno, gli “storici” barcaioli sono sul piede di guerra e si sono affidati ad uno studio legale per valutare la richiesta di un risarcimento danni. A Varenna Luca Valsecchi, titolare della società Taxi Boat, abilitata all’esercizio di servizio pubblico non di linea con conducente, ha indirizzato una missiva all’Autorità di bacino e delle forze dell’ordine, chiedendo che vengano applicate le regole in materia e siano applicate tutte le circolari ministeriali.

«Da almeno sei anni – racconta Luca Valsecchi – si avverte una concorrenza sleale con nuovi operatori che svolgono attività non rispettando le disposizioni del Ministero dei Trasporti. La differenza tra le attività di noleggio da diporto e trasporto passeggeri è chiara: il Ministero ha disciplinato l’attività di diporto che deve avere unicamente finalità sportive o ricreative, senza collegamento tra due o più località, senza orari prefissati o tassativi di partenza o di rientro e senza attività di noleggio di trasporto passeggeri».

Gli operatori lariani hanno già interpellato gli omologhi veneziani, trovando un particolare sostegno in Alfonso Morisieri, storico operatore lagunare che nei prossimi giorni raggiungerà il Lario per incontrare i colleghi lombardi. «A Venezia – spiega Morisieri – abbiamo chiesto all’Autorità di bacino di far rispettare le disposizioni ministeriali, offrendo la disponibilità agli operatori non in regola di entrare nel nostro Consorzio, proseguendo sulla linea di una regolamentazione dell’attività di trasporto passeggeri».