VARENNA – Durissima la replica dell’ex sindaco (“di allora”) Carlo Molteni sul caso della rotonda all’incrocio tra viale Polvani e la sp 72 [vedi nostro articolo di ieri]. Il primo cittadino a quei tempi contesta la “autotutela” da parte della nuova amministrazione comunale, entra nel merito e spara ad alzo zero in un intervento che pubblichiamo di seguito, in forma integrale:

Non mi ha sorpreso la determina nella quale la Giunta di Varenna annulla in autotutela la gara per la realizzazione della rotatoria. Non mi ha nemmeno sorpreso il modo, a dir poco grottesco e senza coraggio, delle motivazioni che vengono addotte. Ma ciò è nello stile di questa amministrazione.

Voglio solo evidenziare che, l’esito di un pubblico appalto può essere impugnato se esistono motivi tali da determinarne l’irregolarità delle procedure. L’esito della gara non essendo stato impugnato da nessun concorrente risultando quindi regolare e legittimo.

Come al solito i nostri amministratori non avendo il coraggio di fare apertamente una scelta politica peraltro legittima, dicendo “la rotonda l’abbiamo sempre contestata per cui non la vogliamo fare” si attaccano ad una relazione contestabilissima e pretestuosa addossando colpe inesistenti non solo sugli amministratori e Funzionari che li hanno preceduti ma anche a chi, con tanto di strombazzamento ha condiviso un “matrimonio politico per il bene del paese”.

Se consideriamo poi che, chi ha stilato la relazione della determina quando era in Provincia caldeggiava la realizzazione della rotatoria come opera fondamentale anche per la viabilità provinciale, abbiamo il quadro completo della situazione.

L’importanza di quest’opera, per chi ancora non l’avesse capito, è basilare per l’ulteriore salto di qualità di Varenna. Poter creare una zona pedonale nel centro è di vitale importanza alla vivibilità del paese stesso per i residenti e per i turisti. Bisogna però avere una visione più ampia sul futuro del nostro paese, cosa che, per quanto ho visto sinora difetta completamente. E il problema non lo si risolve col senso unico per camion e pullman, sono palliativi che lasciano il tempo che trovano.

Consideriamo poi che il mutuo della rotonda lo si sta pagando da oltre tre anni senza nessun aggravio sulle tasche dei varennesi ma…una causa con l’impresa, che durerà anni, sicuramente la pagheremo tutti noi oltre a continuare a pagare il mutuo naturalmente.  E’ così che si fanno gli interessi dei varennesi? Per una questione di principio avventurarsi in una causa che ci costerà parecchie migliaia di euro e che potrebbe durare anni? Ma non ci sono problemi. Loro non pagheranno, pagheremo noi! Alla faccia della tanto declamata trasparenza!

Un appunto a chi si è fatto infinocchiare in modo barbino. Il bene del paese si fa anche rispettando la volontà di chi ti ha votato, e che vuole almeno un’azione di controllo sull’operato dell’amministrazione, non prove tecniche di un matrimonio che si è rivelato, dopo qualche giorno già fallito.

Bastava avere memoria. Fare politica è anche rammentare il comportamento altrui.  Bastava ricordarsi dell’atteggiamento dell’attuale Sindaco quand’era in minoranza per arrivare a questa conclusione.  La volpe perde il pelo non il vizio. Ciò serva a futura memoria. Suggerirei infine, piuttosto che cercare di demolire ciò che gli altri hanno cercato di costruire, di pensare ad un minimo di manutenzione al paese che versa in condizioni a dir poco precarie. Erba, spazzatura, cestini ricolmi, cassonetti scarrabili in bella vista. Si pensa a spendere soldi per gli avvocati mentre dicono che mancano i soldi per la manutenzione o per il vigile. Ma dai!  Non avevano trovato un Comune senza soldi? Però per le cause li trovano. E dove li vanno a prendere? Dalle nostre tasche naturalmente.

Carlo Molteni