COLICO – La lista civica Più Comunità prende posizione riguardo la nuova variante generale al PGT (Piano di Governo del Territorio) di Colico, che lo modificherà sostanzialmente. Più Comunità individua luci e ombre.

Partendo dalle luci, la lista civica individua: “un incremento dei parcheggi pubblici e di quelli pertinenti alle nuove abitazioni. La possibilità di ampliamenti con la premialità del 30% per chi indietreggerà i propri confini, consentendo l’allargamento delle strade strette, che a Colico sono numerose. Quindi il coinvolgimento delle minoranze con quattro incontri, con l’accoglimento di alcuni suggerimenti di Più Comunità, in particolare la sistemazione dell’area della stazione e del deposito ferroviario, che danno una brutta immagine all’ingresso del centro. Sono già in corso incontri con RFI per gli accordi necessari”.

Ci sono poi le ombre. Come “la possibilità di costruire un edificio di sei piani al posto delle ex-scuole in centro. Il vicesindaco Ielardi ha dichiarato in consiglio comunale la volontà di ‘radere al suolo’ le ex scuole e di costruire un nuovo edificio. Non è stato detto cosa, ma se si potrà costruire fino a sei piani, si può trarre le ovvie conclusioni…”, sottolinea la lista civica.

“Inoltre – continua la nota – le ex scuole sorgono in un’area più elevata rispetto al centro paese, quindi sei piani raggiungerebbero un’altezza esagerata rispetto al contesto circostante. Il vicesindaco ha ribadito che quella è solo una possibilità e che non è detto che si realizzino sei piani, ma allora perché scriverlo nel PGT? È ovvio che se un costruttore avrà la possibilità di farlo, lo farà! Le ex scuole invece, dovrebbero essere ristrutturate e restituite alla collettività come sede per servizi vari. Per esempio, noi avremmo voluto lì il centro medico”.

“C’è poi il ponte ciclopedonale sull’Adda. Nonostante sia stata annunciata la sua realizzazione, nel PGT vi si fa riferimento solo marginalmente e l’architetto Molinetti, consulente del Comune per il PGT, ha dichiarato che il ponte è indicato sulla mappa con ‘un tratteggio leggero’. Si è scelto di non affrontare ora la questione, a partire dalla Valutazione Ambientale Strategica, malgrado le ricadute che il nuovo ponte avrà sul contesto ambientale. Questo sarebbe stato un passaggio necessario in sede di PGT e soprattutto prima di annunciare a tutti il ponte. Non solo, quel ponte a oggi non è presente nemmeno in altri documenti necessari, ovvero non è indicato nel Piano della Riserva del Pian di Spagna e nel PGT di Gera Lario, altro comune interessato. Inoltre, Legambiente ha espresso parere contrario, non al ponte in sé, che è necessario per la sicurezza di pedoni e ciclisti, ma alla collocazione, alla tipologia e alle dimensioni esagerate. Questo è anche il nostro parere, perché il progetto, tutto acciaio e con una struttura alta più di 25 metri, è inadeguato al contesto naturalistico e la collocazione meno impattante sarebbe vicino al ponte già esistente della ferrovia”.

La terza ‘ombra’ è che “tutto il PGT prevede regole ampie e pochi dettagli, rinviando la decisione di cosa si può realizzare alle procedure autorizzative di ciascuna opera e alle proposte dei privati, dettate spesso solo da logiche di mercato. Questo significa impoverire la funzione di indirizzo del PGT sul futuro del nostro territorio e snaturarne il senso. Questo è il punto su cui siamo più critici e anche più timorosi, per ciò che potrà consentire di realizzare. Come si può ben capire, le ombre oscurano di molto le luci, per questo il nostro voto al PGT è stato contrario”, conclude Più Comunità.

F. S.