Ora più che mai, rinchiusi nelle nostre case, i libri ci sono di sostegno e ci regalano tanta bellezza, poesia, pillole di felicità, a volte anche un senso a tutto quello che sta accadendo.

Altro momento molto celebrato e che dona conforto è quello della tavola: supermercati spesso presi d’assalto, social che pullulano di fotografie di manicaretti e ricette su belle tavole allestite.

E se mettessimo insieme tavola e libri? Questa è la domanda bizzarra che ci siamo fatte con un’amica, giornalista e grande appassionata di mise en place (- arte di apparecchiare la tavola). È nato così Miseenfable©, un progetto pensato per i bambini, ma che strizza l’occhio anche ai genitori e agli adulti in generale con un ruolo educante.

Ma di cosa si tratta esattamente?
La mise en place è l’arte di apparecchiare la tavola, un’attenzione dei dettagli e dell’aspetto estetico che rimanda ad un prendersi cura dell’ospite e di noi stessi. È un atto di accoglienza e di bellezza che porta intorno ad una tavola in questo caso bambini ed adulti. Le storie, le fiabe, ma anche alcuni giochi parlano di fantasia, creatività, gioia, curiosità, colore. Nasce così MISEENFABLE©, un marchio registrato che si racconta attraverso un sito e canali social, fatto di immagini, tavole fantasiose e storie, imbastite e cucite insieme da un lavoro di storytelling. Artisti, scrittori e naturalmente bambini sono ospiti a questa grande tavola, legati da un libro o un gioco. Un modo di promuovere la lettura e le storie, ma anche le immagini che le accompagnano e la cultura intorno al mondo della tavola.

Del resto quello del pasto è un momento educativo molto importante, a cui va dato il giusto valore all’interno della routine quotidiana e a cui anche la Montessori per esempio ha dedicato parole di grande saggezza e modernità. Nelle scuole Montessoriane infatti sono i bambini ad apparecchiare e sparecchiare la tavola, a dispensare i cibi e riordinare l’ambiente dopo il pasto.

L’apparecchiatura deve essere gradevole alla vista e comunicare al bambino il grande valore dello stare insieme e un’accurata e paziente ricerca del bello. Il bambino deve sentirsi l’ospite d’onore del pranzo, deve poter assaporare gli alimenti, godere dei profumi e dei sapori senza costrizione, ma con un coinvolgimento che lo renda protagonista non solo del momento conviviale, ma anche della preparazione dei cibi attraverso attività che lo entusiasmino come impastare, tagliare, sbucciare, condire.
Questa implicazione attiva predispone positivamente il bambino che non vive più il momento del pasto come un’occasione di sfida nei confronti dell’adulto di riferimento, ma come un momento conviviale piacevole e arricchente.

Cinzia Chiesa, psicoterapeuta ed artista da noi intervistata sull’argomento ci dice: ”Penso alla tavola come un luogo di cura, di legami e di relazione. Intorno al tavolo si trovano le famiglie, gli amici, gli affetti. Penso che la “tavola” sia uno dei luoghi più significativi in cui al bambino viene presentato il mondo, attraverso il cibo scelto, i colori, gli odori. Stando a tavola il bambino impara lo stile comunicativo della sua famiglia, i ritmi e le forme delle relazioni vicine”.

Ora provate a prendere un libro di fiabe, magari il vostro preferito, mettetelo al centro del tavolo e costruite intorno ad esso una bella tavola, pronta ad accogliere pietanze colorate e ricche di nutrienti. Lasciatevi ispirare dalla storia, dai colori delle illustrazioni, dai simboli rappresentati.

Tavola ispirata alle nuvole del designer galbiatese Mao Fusina

Come vi trovate a consumare un pasto ad una tavola così con la vostra famiglia?

Noi lo abbiamo fatto con diversi libri e giochi: – Cappuccetto Rosso-, -Pinocchio-, -Riccioli d’oro e i tre orsi -per le fiabe classiche, con- il venditore di felicità-, con brevi storie medievali, con- Riccia e la Luna-, pensando agli albi illustrati e poi giochi in legno e in scatola e non ci siamo fatte mancare nemmeno una bella tavola sopra una nuvola!

In definitiva la tavola, abbinata ad una storia, diventa racconto, suggestione, apertura a valori che ruotano intorno al nutrimento, alla convivialità, all’accoglienza, alla bellezza, alle emozioni, all’espressione di sé, alla cura per gli altri, alla multiculturalità.

di
Claudia Ferraroli

www.miseenfable.it

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*Le foto in pagina sono di Lucia Lamonarca