PERLEDO – Il bollettino del piccolo museo di Perledo del 19 aprile analizza la vetrata della chiesa di San Martino di Perledo per allacciare un discorso sulla solidarietà come “valore di civiltà” nonostante la guerra.

“La vetrata dedicata all’immagine agiografica di San Martino che divide il mantello con il povero conserva ancora una forza comunicativa molto forte – esordisce Renato Ongania, alla guida del Piccolo Museo di Perledo (Perleidus) – l’esempio del soldato Martino, figlio di un ufficiale dell’Impero Romano nelle terre che attualmente coincidono con l’Ungheria, sembra perdurare nel tempo, attraverso i secoli. Il fatto che in Italia vi siano un migliaio di chiese dedicate a san Martino, un soldato convertito al cristianesimo e divenuto poi vescovo di Tours, dovrebbe indicarci che la Solidarietà è un valore fondante la nostra civiltà”.

“Come museo abbiamo voluto ragionare sul perché la Chiesa di Perledo avesse assunto Martino come proprio patrono, senza darci una risposta definitiva, solo un’ipotesi di studio in più rispetto a quelle già formulate da don Lauro Consonni negli anni Ottanta in relazione al culto di San Giovanni Battista per l’abitato di Varenna”.

“Indipendentemente dalle piste storiche che si possono seguire per argomentare delle possibili spiegazioni, ci siamo accorti, una volta in più, che la vetrata con San Martino è di grande attualità. La luce che filtra dall’esterno della chiesa illumina il bel concetto della solidarietà, frutto e retaggio dell’identità stessa di una comunità contadina obbligata a doversi fidare l’un dell’altro, costruita sulle relazioni. La sfida di oggi è continuare a restare solidali con lo straniero, direbbe Rodotà, nonostante le relazioni interpersonali siano profondamente mutate”.

 

Per approfondire, Bollettino del Perleidus: https://www.perleidus.org/bollettino/