VARENNA – Sabato 24 e domenica 25 settembre tornano le Giornate europee del patrimonio, consolidata iniziativa europea promossa dal Ministero della Cultura e coordinata territorialmente dalle Direzioni regionali Musei. Le Giornate europee del patrimonio costituiscono la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa, promossa dal 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea per far apprezzare e conoscere a tutti i cittadini il patrimonio culturale condiviso e incoraggiare la partecipazione attiva per la sua salvaguardia e la trasmissione alle nuove generazioni.

Il tema per l’edizione di quest’anno è Patrimonio sostenibile. Un’eredità per il futuroVilla Monastero di Varenna aderisce come sempre all’iniziativa, offrendo quest’anno l’apertura straordinaria serale sabato 24 settembre fino alle 22 (ultimo ingresso alle 21:15), per consentire ai visitatori per la prima volta la visita serale.

Inoltre, nella Casa Museo è esposta la mostra Sulle tracce del monastero, tra Cinquecento e Settecento: un’interessante serie di dipinti di ambito lombardo provenienti da collezioni private appartenenti ai secoli XVI-XVIII. La mostra, curata dalla Conservatrice della Casa Museo, Anna Ranzi, viene proposta in occasione del 445esimo anniversario della chiusura del monastero di Santa Maria, dalla cui ristrutturazione deriva l’attuale Villa Monastero.

Il visitatore viene coinvolto nell’atmosfera che caratterizzava un tempo gli ambienti della ex chiesa del cenobio, dedicata alla Vergine Maria, i cui arredi originari sono oggi conservati nella Chiesa parrocchiale di San Giorgio e nella Chiesa delle Grazie di Varenna. Il motivo che accomuna i dipinti, provenienti tutti da collezioni private, è il tema della Vergine, declinato in maniera diversa nei secoli esaminati, con una diversa iconografia e significati differenti. A questo soggetto si affiancano tre opere dedicate al Giudizio di Salomone e alla Cacciata dal tempio, di cui due recentemente donate al Museo di Villa Monastero. L’ambito di esecuzione è per lo più veneto e lombardo e testimonia la preferenza collezionistica per le opere di tale provenienza.