ROMA – Nella mattinata odierna il Governo, nella persona del sottosegretario Del Basso De Caro, ha risposto in Aula alle ultime due interrogazioni della deputata democratica Veronica Tentori in merito al fermo lavori della pista ciclopedonale tra Lecco e Abbadia Lariana, evidenziando che la società Anas ha riferito che la Regione Lombardia nel novembre 2016 ha stabilito l’esigenza di provvedere alla variazione del piano delle fondazioni della passerella e che si rende dunque necessario realizzare una variante al progetto esecutivo con una riduzione numericamente significativa dei punti di appoggio dei piloni sulla costa. Questa rivisitazione progettuale influirà sia sulla tempistica che sulle modalità di completamento dell’opera. Tuttavia Anas ha evidenziato di aver sollecitato l’impresa esecutrice a riprendere immediatamente tutte le attività necessarie al completamento delle lavorazioni non interessate dalla variante.
“Apprezzo l’impegno del Governo in materia di mobilità dolce e di cicloturismo, per cui sono stati assegnati per il triennio 2016-2018 ben 91 milioni di euro, e conosco la grande sensibilità dimostrata su questo tema, ma proprio per questo non posso dichiararmi soddisfatta della risposta ricevuta” dichiara Veronica Tentori nel suo intervento a Montecitorio replicando al Governo. “Stiamo parlando di un’opera i cui lavori sono cominciati otto anni fa e oggi ci troviamo di fronte ad una situazione in cui è stata realizzata solo una parte risibile del progetto, siamo alla terza impresa esecutrice che si sussegue e vi è un cantiere in abbandono come ho potuto verificare anche personalmente attraverso un sopralluogo, permane la condizione di promiscuità del traffico veicolare e ciclopedonale nel tratto interessato con tutti i conseguenti problemi di sicurezza ed inoltre vi è una perizia di variante progettuale pendente, indispensabile per il prosieguo dei lavori per problemi di realizzazione tecnica. Ma non solo: ancora non abbiamo nemmeno la possibilità di conoscere tempi certi“.
E prosegue Tentori “Bene i solleciti per le lavorazioni non interessate dalla variante, ma l’obiettivo è il completamento dell’opera. Se vi è la volontà di portarla a termine perché non si riescono a superare gli ostacoli che ne impediscono la conclusione? Perché questa perizia di variante necessaria per sbloccare le opere è ancora in sospeso? Come possono le istituzioni presentarsi dopo otto anni senza prospettive di soluzione? Per quanto mi riguarda mi riterrò soddisfatta solo quando conoscerò la data di termine dei lavori e potremo assicurare ai cittadini lecchesi l’apertura di questa infrastruttura strategica per il territorio non solo a livello viabilistico, ma anche economico e turistico, e pertanto continuerò ad insistere e lavorare per raggiungere questo obiettivo”.