VARENNA – La “Sala Blu” è il servizio di Rete Ferroviaria Italiana che coordina l’assistenza gratuita alle persone con disabilità e a ridotta mobilità (PRM). Garantisce supporto in stazione e a bordo: accompagnamento ai binari, salita/discesa dal treno e orientamento verso servizi accessibili.

La prenotazione dell’assistenza va effettuata con almeno 12 ore di anticipo tramite numero dedicato, web o presso le biglietterie abilitate. Il servizio è operativo in una rete nazionale: 30 stazioni hub con Sala Blu (Lecco, Colico e Como) e oltre 370 stazioni “servite”. Gli interventi includono anche ausilio per persone cieche/ipovedenti e sorde/ipoacusiche. La gestione è integrata con le imprese ferroviarie per assicurare continuità del viaggio. Il servizio attua il Regolamento (UE) 2021/782 sui diritti dei passeggeri ferroviari. È coerente con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata in Italia con Legge n. 18/2009. L’obiettivo è garantire pari opportunità di mobilità, autonomia e sicurezza per tutte le persone.

Con investimenti record per l’accessibilità ferroviaria, il caso di Varenna-Esino Lario-Perledo ha aperto un dibattito più ampio sul significato di inclusione nei territori turistici (ne abbiamo parlato qui).

Il promotore dell’appello, Renato Ongania, afferma: “Mentre il Gruppo Ferrovie dello Stato annuncia oltre 463 milioni di euro di investimenti in due anni (2025-2026) per rendere più di 600 stazioni accessibili e inclusive, com’è possibile che la stazione di Varenna-Esino Lario-Perledo, tra le più utilizzate del centro lago, non sia ancora inclusa nel circuito nazionale delle “Sale Blu”? L’accessibilità non è un favore: è attuazione della Legge n. 18/2009 e della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, è pari opportunità e qualità democratica. Varenna-Esino Lario-Perledo merita di essere all’altezza della sua storia e del suo ruolo: inserimento nel circuito PRM/Sala Blu e piena conformità agli standard di accessibilità previsti dal diritto internazionale dei diritti umani. Varenna-Esino Lario-Perledo è una stazione per residenti, pendolari e visitatori diretti a Bellagio, Menaggio, Esino Lario e alle Grigne. Qui l’accessibilità non è un dettaglio: è condizione per l’autonomia di persone con disabilità permanenti o temporanee”.

L’Italia ha ratificato la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità con la Legge n. 18/2009. Alcuni articoli chiave che chiamano in causa direttamente infrastrutture e trasporti:

  • Art. 9 – Accessibilità: gli Stati devono garantire accesso su base di uguaglianza all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, adottando standard, linee guida e misure adeguate (eliminazione barriere, segnaletica, percorsi tattili, ausili, formazione del personale).
  • Art. 20 – Mobilità personale: va garantita la mobilità più indipendente possibile, anche attraverso dispositivi, ausili, tecnologie, servizi di assistenza e formazione del personale.
  • Art. 5 – Uguaglianza e non discriminazione: obbligo di accomodamento ragionevole; la sua mancata adozione può costituire discriminazione.
  • Art. 30 – Partecipazione alla vita culturale, ricreativa e sportiva: accessibilità come prerequisito per fruire di luoghi e eventi (tema centrale in vista di Milano-Cortina 2026).

Ongania continua “La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità non chiede progetti speciali, ma sistemi ordinari accessibili per tutte le persone. Per una stazione a forte domanda come Varenna, l’attivazione del servizio è parte di questi obblighi sostanziali. Secondo RFI la selezione delle stazioni nel circuito avviene anche su impulso delle Associazioni nazionali. Bene: è proprio qui che vorremmo vedere scomodati i politici, affinché programmazione e realtà dei flussi coincidano. Perché laddove l’over-tourism è una costante, la progettazione universale è la sola risposta coerente con la Convenzione Onu. Abbiamo iniziato ad avere risposte dalle principali Federazioni/Associazioni (FISH, FAND, ENS, UICI, ANMIC, ANFFAS, AISM, UILDM) in cui chiediamo di formalizzare l’istanza a RFI. L’appello è esteso anche agli Amministratori di Varenna, Esino Lario e Perledo, perché coinvolgano Regione Lombardia e gli uffici competenti garanti dell’inclusione”.

“Lo ripeto – conclude Ongania – abbiamo persino una spiaggia per i cani a Olivedo, una cosa bellissima che rispecchia il nuovo paradigma olistico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, One Health, che collega la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. Ma questa attenzione per il mondo animale, eccellenza dell’Amministrazione Comunale di Perledo, fa a pugni con un altro fatto di civiltà che riguarda ognuno di noi: non abbiamo ancora un servizio ferroviario pienamente accessibile per le persone e per i cittadini. Aggiungo: con che faccia i politici assisteranno ai Paralympic Games – Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 -, sapendo al tempo stesso di tradire i propri cittadini trascurando una programmazione seria per una mobilità davvero inclusiva?”