MANDELLO DEL LARIO – Rappresentanti della sezione Lario Orientale dell’Anpi hanno partecipato alle principali celebrazioni organizzate con i sindaci del territorio, per celebrare l’80° compleanno dell’Italia libera e democratica. Stefano Sacco a Mandello del Lario e gli oratori Roberto Citterio a Fiumelatte di Varenna e, alla sera, a Delebio, Enrico Proserpio a Bellano, Angelo De Battista a Colico e Pierfranco Mastalli a Dervio.

“Oltre a ricordare i singoli accadimenti storici di ciascuna località, come Anpi abbiamo ribadito come celebrare il 25 aprile sia anche e soprattutto un momento del presente, un momento in cui cerchiamo, tra i valori della Resistenza, la bussola che ci indichi la strada in un mondo complesso e difficile – scrive l’Anpi – Quei valori, incardinati nella Costituzione nata dalla Resistenza, sono: la democrazia, come sistema politico; i diritti sociali, come garanzia di una vita dignitosa; la libertà e la pace, come patrimonio individuale e collettivo”.

Oggi è sotto attacco la democrazia moderna, che è stata una conquista della Resistenza italiana ed europea e che si fonda su tre pilastri: la partecipazione popolare alle scelte, il dialogo e la trasparenza nelle decisioni, l’equilibrio tra i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Siamo di fronte a una sfida inedita: innovare le istituzioni democratiche senza snaturarle; migliorare, anche con le tecnologie, i processi decisionali senza limitare la partecipazione e il controllo; tenere sempre presente che i diritti politici e sociali valgono di più di ogni efficientismo”, continua l’Anpi.

“La democrazia italiana riconosce esplicitamente i diritti sociali: nel nostro Paese Lavoro, Istruzione e Salute sono diritti costituzionali. La nostra Costituzione, nata “sulle montagne” come disse Piero Calamandrei, è frutto dell’incontro tra diverse culture politiche che concordarono su un principio: non esiste vera libertà senza giustizia sociale. Far sì che questo principio diventi regola dell’Italia e dell’Europa è uno dei nostri compiti odierni. Con un pensiero non retorico a Papa Francesco, vogliamo ricordare le sue parole di condanna di ‘…un’economia che uccide’”.

“Ma la più grande sfida di questi tempi difficili è la pace. Noi ricordiamo l’art. 11 della Costituzione e ci uniamo all’appello dei sopravvissuti di Mauthausen per chiedere che si cambi finalmente strada, perché i quasi 110 milioni di morti – in grandissima parte civili – che le due guerre mondiali e le altre guerre del Novecento hanno provocato, sono un tributo sufficiente alla logica sbagliata di regolare le questioni politiche con la forza e con le armi. “Se vuoi la pace prepara la guerra” dicevano i romani antichi e la presunta saggezza di questo motto ci ha regalato due millenni di guerre. Noi diciamo invece, con Papa Francesco, “se vuoi la pace prepara la pace”, con le trattative, il dialogo, la mediazione”.

“La Resistenza e la Costituzione ci parlano di una democrazia fondata sulla cittadinanza attiva, sui diritti sociali, sulla pace tra i popoli. Andiamo in Europa e nel Mondo con la nostra Costituzione, con l’articolo 3, con l’articolo 11 e chiediamo che diventino il fondamento di un’Europa capace di realizzare gli ideali per cui hanno combattuto i partigiani in Italia e in altri Paesi europei. Mettiamoci tutte e tutti in cammino, come ci ha esortati Papa Francesco: ‘In cammino per disarmare le parole, disarmare le menti, disarmare la terra’”, conclude l’Anpi.