BELLANO – Una lite per i lavori in un condominio di Bellano tra una proprietaria e un professionista è finita in tribunale. Lei, B.V., molto conosciuta a Bellano deve rispondere di diffamazione, violazione di domicilio e calunnia.
La vicenda risale al marzo del 2023 quando vengono effettuati i lavori e posizionate delle telecamere; la 50enne chiede prima la convocazione di un’assemblea condominiale, poi scrive una lettera – facendosi aiutare da un ex comandante della Polizia locale – nella quale evidenzia tra l’altro che siano stati utilizzati dei lavoratori extracomunitari, in nero e non regolari. La donna viene immediatamente querelata dal professionista, A.D., direttore dei lavori che si è costituito parte civile – assistito dall’avvocato Fabrizio Consoloni.
Oggi davanti al giudice monocratico Martina Beggio (l’accusa condotta dal PM Mattia Mascaro) sono sfilati i testimoni e ricostruiti i fatti. La parte lesa è stata sentita per oltre un’ora, poi altri testi hanno spiegato quanto accaduto.
Il giudice, dopo quasi quattro ore di udienza – ha aggiornato il processo per sentire altre deposizioni per la difesa e concludere l’istruttoria. Al processo sono chiamate a testimoniare 12 persone.