COLICO/Dai nostri inviati – Serata densa, lunga, partecipata e non priva di polemiche quella in forma di audizione al consiglio comunale, protagonista il comitato ‘Colico resta a Lecco’.
Il senso ultimo della manifestazione di giovedì è che vi sono numerosi dubbi sull’opportunità di abbandonare l’attuale provincia per accasarsi in Valtellina. come evidenziato dalle diverse figure di spicco dei mondi della politica, amministrazione pubblica e impresa intervenute.
Ma non manca un’osservazione che, dall’esterno, emerge plasticamente: malgrado i tanti, troppi tentativi di negare, questa maggioranza in Comune è in tutta evidenza a favore dell’opzione Sondrio.
Pubblico strabocchevole, con parecchia gente anche fuori dalla sala consiliare; una piccola componente pro Valtellina fa di tutto per disturbare gli interventi da parte degli ospiti del comitato, parlando “sopra” questi ultimi e lasciando andare le suonerie dei cellulari.
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Oltre ai consiglieri di opposizione (con un excursus storico da parte della n. 1 del comitato Silvia Paroli dedicato all’evidenza della connessione tra Colico e Como/Lecco più che con Sondrio), sono intervenuti nell’ordine il rappresentante della Camera di Commercio e presidente di Lariofiere Fabio Dadati, il consigliere provinciale Antonio Pasquini, il presidente della Comunità Montana della quale ancora fa parte Colico, Fabio Canepari, l’ex presidente della allora provincia di Como Luciano Bettiga, e al termine un convincente Virginio Brivio – noto per essere stato sindaco di Lecco per 10 anni e già presidente dell’amministrazione provinciale lecchese.
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Dal presidente della Comunità Montana l’auspicio di una continuazione di buoni rapporti, costruttivi tra la cittadina sul lago e l’ente montano, non mancando di ricordare il peso dei sette miliardi di lire di allora nella edificazione dell’area industriale colichese. Interessanti poi le parole di Luciano Bettiga: “Il nostro oro verde: Montecchi, Piona e Piani di Spagna”. Lasciare Lecco per Sondrio – ha ammonito l’imprenditore con attività anche in Valtellina – non dà le certezze che il comitato promotore lascia intendere.
Concetto ripreso da Virginio Brivio in pochi minuti conclusivi, di sicuro effetto. “Siamo così certi – ha detto Brivio – che il bengodi prospettato passando da Lecco a Sondrio esista ma soprattutto sia destinato a continuare in eterno?”. Più volte nella serata è tornato infatti il tema strettamente economico dei (tanti) soldi dei canoni idrici che il ricchissimo BIM valtellinese elargirebbe poi anche a favore di Colico, più di quelli dell’analoga istituzione di Gravedona. Ma qualche ombra si addensa su queste disponibilità in capo al territorio sondriese, con le famose “imprese energivore” sullo sfondo: a queste, prima o poi, la Regione o altre istituzioni superiori potrebbero far destinare almeno parte di quei tanti milioni di euro annui che ora finiscono nelle casse dei Comuni.
Anche un’altra operatrice turistica (colichese di origine ma “trapiantata” in Val Chiavenna) ha voluto segnalare come questa narrazione di una Provincia di Sondrio prodiga di fondi per le imprese non sia reale.
L’audizione è stata contrappuntata da attacchi da parte di consiglieri e assessori della maggioranza e da una nervosa Monica Gilardi.
Quest’ultima ha più volte bacchettato il comitato sul rispetto dei tempi a disposizione , finendo per riprendere Silvia Paroli che si era “permessa” di salutare e ringraziare il pubblico, i consiglieri e gli ospiti.
“La sindaca sono io” è stato il senso della chiusura che la prima cittadina si è riservata, mostrandosi risentita per questa supposta lesa maestà.
S.T./C.A.M.