COLICO – Consiglio comunale a Colico con all’ordine del giorno variazioni di bilancio collegate a lavori di pulizia e turismo. Ma non è questo il punto atteso e difatti si procede da scaletta senza troppi interventi, ma nell’aria si sente l'”agitazione“, con una sindaca Monica Gilardi che inizia col comunicare tramite la Polizia Comunale il divieto di scattare foto a personaggi pubblici (in una riunione aperta al pubblico…) da parte delle testate giornalistiche – leggi: Lario News e il suo inviato – e che prima di affrontare la tematica principale all’ordine del giorno ribadisce con forza il concetto.
Riprendendo indispettita e cercando di dare consigli al giornalista presente su prendere appunti e recuperare immagini in Rete (che dovrebbero essere pubbliche dal momento in cui il consiglio è in atto, a porte aperte) e di ascoltare le registrazioni del consiglio pubblicate successivamente come fanno i “colleghi”.
Il punto incriminato e assai delicato, come noto, è difatti l’approvazione di un referendum consultivo, richiesto dale minoranze per dare ai colichesi la possibilità di interfacciarsi personalmente sull’opportunità di entrare a fare parte della provincia di Sondrio – e quindi uscire da quella di Lecco. L’opposizione chiede che venga indetta questa consultazione, e durante la fase di lettura della proposta con motivazioni, non viene presa troppo seriamente dalla segretaria De Amicis, né tantomeno da Gilardi stessa che pare non essere disposta a un confronto sulla questione – e successivamente comunica l’intenzione di votare senza dibattito la proposta, stante il parere in materia della segretaria giunto solo venerdì, a pochi giorni dal consiglio e con il week end di mezzo. Chiesto (e non ottenuto) un rinvio da parte della minoranza, il tutto provoca la reazione di questa che dunque “esce dall’aula”.
Intesa come tavolo consiliare, specificato dalle liste di opposizione, cosa che non lascia indifferente la sindaca – la quale commenta sarcasticamente questo “abbandono dell’aula“, finendo poi per procedere alla votazione sul referendum (“Chiaramente a sfavore”), dichiarando che questa è materia in cui il Comune non ha competenza esclusiva e ribadendo che nessuno tra il pubblico ha diritto di parola. Forte la polemica, anche perché la consigliera Paroli stava facendo un’osservazione sul tema quando è stata interrotta dalla prima cittadina che ha deciso di andare al voto senza ulteriori discussioni. L’esponente della minoranza stava spiegando come il parere della segretaria comunale in materia fosse a suo avviso infondato e non pertinente, oltretutto su argomenti diversissimi dal passaggio da una provincia a un’altra (come centrai a biomasse, ciclo del cloro aziendale e quant’altro).
Col NO della sola maggioranza si concludendo così lo “sconsiglio comunale di Colico”: niente referendum.
Christopher Anelli Manzoni
Inviato di Lario News