LECCO – Si è concluso con una sentenza di condanna il processo a carico di R. C., 41enne residente nell’Alto Lario lecchese, accusato di minacce, danneggiamenti e lesioni nei confronti della sua ex convivente. Il giudice monocratico Bianca Maria Bianchi ha inflitto all’imputato una pena di un anno e tre mesi, dopo sette udienze caratterizzate da numerosi colpi di scena.
Gli episodi contestati risalgono all’agosto del 2021 e riguardano una serie di comportamenti violenti e persecutori nei confronti della donna. Inizialmente, l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Pietro Bassi, aveva chiesto una condanna a sei anni per maltrattamenti, stalking e lesioni. Anche la parte civile si era associata alla richiesta del Pm, avanzando una provvisionale di 30mila euro a titolo di risarcimento.
La difesa, invece, ha negato con fermezza le accuse di maltrattamenti, sostenendo che le testimonianze raccolte in aula descrivevano soltanto normali discussioni tra ex conviventi. Per questo motivo, aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato.
Nell’ultima udienza è stato ascoltato l’ultimo teste, dopodiché il giudice si è ritirato in camera di consiglio per deliberare. La decisione finale ha visto la riqualificazione dei reati da maltrattamenti e stalking a minacce, danneggiamenti e lesioni, con una condanna a un anno e tre mesi di reclusione per R. C. Inoltre, è stata disposta una provvisionale di 5mila euro a favore della parte civile, mentre l’ammontare del risarcimento verrà stabilito in sede civile.
RedCro