COLICO – Chi scrive è giornalista dal lontano 1978, quando molti dei protagonisti della vicenda che si va ad affrontare non erano nemmeno nati.
Quanto sopra, non per menar vanto ma in modo da arrivare al punto: in tutti questi quasi 50 anni di carriera mai e sottolineo mai il sottoscritto aveva sentito – riferito da un suo inviato con audio a supporto e conferma – un sindaco affermare che, durante il consiglio del Comune, che “È fatto divieto riprendere il pubblico, riprendere le persone, i consiglieri comunali, non è possibile fare fotografie”.
Invece è andata davvero così, ieri nel tardo pomeriggio a Colico quando la prima cittadina Monica Gilardi ha cercato di addestrare in questo modo la “stampa presente” (vale a dire Lario News, unica testata a seguire l’importante assemblea consiliare incentrata sul possibile referendum relativo all’uscita della cittadina dalla provincia di Lecco).
Di seguito le parole esatte della signora Gilardi, tratte dall’audio che – ci permetterà -, il nostro giornalista stava registrando ieri:
“Invito la stampa presente a non filmare; è fatto divieto riprendere il pubblico, riprendere le persone, i consiglieri comunali, non è possibile fare fotografie, si può come vedo da parte di altri rappresentanti di altre testate giornalistiche on line e cartacee prendere appunti ed eventualmente poi far riferimento appunto alla discussione che è in essere. Oppure fare richiesta di accesso agli atti una volta che tutto il deliberato sarà pubblicato anche attraverso la registrazione di questo consiglio comunale. Registrazione che avviene con la strumentazione del Comune”.
Da giornalista, ma ancor prima da cittadino comune, rimango basito. Roba mai sentita, e al di là della personale esperienza maturata in decine e decine di consigli comunali, veramente poco opportuna. Nella dichiarazione, con tanto di invio del comandante della Municipale a verificare cosa stesse facendo l’inviato, si intravvedono aspetti border line con la censura.
Ma non basta. Stante che non risulta un’esperienza professionale profonda in ambito giornalistico da parte della signora Gilardi, la lezioncina impartita per ammansire la “stampa” risulta irricevibile. Come dicono giovani d’oggi, “anche no, grazie”. Non tanto e non solo perché di giornale si tratta, ma per via del servizio in corso verso i lettori, che di quel consiglio comunale vogliono sapere attraverso la terzietà che un giornalista rappresenta.
Detto questo, stiamo valutando di segnalare l’accaduto a chi di dovere – compreso l’Ordine dei Giornalisti – per capire se il famoso regolamento invocato dalla signora sindaca presenti o meno profili per l’appunto paralleli alla censura o comunque non del tutto regolari.
Per ora, urgeva farlo sapere ai nostri lettori.
Sandro Terrani
Professionista dal 1994, il direttore di Lario News e altre testate on line tra Lecco, Cantù e Valtellina, ha lavorato in Veneto, Lombardia, Liguria e Svizzera – per testate quotidiane e periodiche cartacee, radio, televisioni, agenzie e da fine anni Novanta anche su internet.
Nel curriculum, giornali nazionali come Repubblica, esperienze di vario genere e tanta, tantissima cronaca locale.