LARIO ORIENTALE – Anche nelle urne dei comuni del lago si nota i blocchi di centro destra e centro sinistra non hanno cambiato dimensione, perché tutto sommato l’elettorato non ha avuto sbandamenti da un lato, all’altro della politica.

Ma se guardiamo all’interno delle alleanze, nella Destra si è verificato un vero terremoto, con una emorragia di voti soprattutto dalla Lega a favore di Fratelli d’Italia, con una fievole tenuta al Senato forse attribuibile al candidato locale, che per il Carroccio era il calolziese Paolo Arrigoni.

Lo scenario tracciato, domenica scorsa, dalle urne proietta ombre e luci sulle Regionali che si dovrebbero tenere la prossima primavera, lo segnala Carlo Signorelli, ex presidente della Comunità montana della Valsassina, Esino e Riviera, nonché già sindaco di Perledo, attualmente non schierato, benché assessore esterno nel suo paese. “Potrebbe crearsi una turbolenza con effetti chiari su nomi e cognomi – spiega -. Con l’esecutivo a guida Meloni, nel caso si realizzasse, i candidati di FdI avrebbero modo di capitalizzare quell’aumento di consenso che generalmente si genera nei primi periodi dall’insediamento di un nuovo governo”.

In una simile prospettiva, il territorio si troverebbe a interloquire con soggetti completamente nuovi.

Mattia Micheli, vice presidente vicario della Provincia di Lecco, osserva come attualmente l’elettore abbia dimostrato di basarsi più sulla leadership, che sui programmi o le liste. Di fatto all’interno della Destra il voto è sicuramente liquido.

Dopo lo stupore per come FdI sia passata dal 5 al 30%, Fabio Festorazzi, sindaco di Perledo, riporta il discorso sulla campagna elettorale: “I piccoli centri non ne sono stati toccati, i big non si sono visti”. Niente volantinaggio, gazebo e neppure affissioni: i vecchi armamentari delle liste sono stati lasciati inutilizzati; ignorati e rimasti vuoti perfino gli spazi predisposti per i manifesti.  Si chiede, quindi, il primo cittadino, se la legge sulla pubblicità elettorale non sia da ripensare.

Spulciando Eligendo, il sito del Ministero dell’Interno, si scopre che i Comuni della Riviera più a destra sono quelli montani di Esino Lario e della Valvarrone, con percentuali bulgare giocate intorno al 70%.

La Sinistra sfiora il 30% ad Abbadia Lariana e a Varenna, resta sopra al 20% a Mandello, Bellano, Dervio, Dorio, Lierna e Perledo.  Mentre l’atteso boom del Centro ad opera del terzo polo di Calenda e Renzi sui radar non s’è visto. Dopo aver sfilato un bel po’ di voti al PD, la lista raggiunge, infatti, la percentuale a due cifre solo a Mandello, Bellano e Lierna, girando intorno all’11%.

Socio del club del tracollo, il Movimento 5 Stelle vede al massimo il 7%, solo ad Abbadia e Perledo, in giro per la Riviera, poi, raccoglie briciole. Infine Di Maio non decolla, raggiungendo il gruppo di quelli che non arrivano al 3%.

Nelle immagini sotto, il voto al Senato nei nostri territori.