MANDELLO DEL LARIO – Mercoledì 7, la Chiesa del Sacro Cuore di Mandello era gremita di persone, molte delle quali in piedi, per dare l’ultimo saluto a Giuseppe Moioli, una “leggenda” del canottaggio italiano, scomparso lunedì scorso all’età di 97 anni

Nel mondo dello sport, Moioli è ricordato per i suoi successi come atleta e allenatore della Canottieri Moto Guzzi: medaglia d’oro nel quattro senza alle Olimpiadi di Londra 1948, sei titoli europei e numerosi titoli italiani. Tuttavia, per i mandellesi (insieme a amici, atleti e dirigenti delle società del lago con i gagliardetti sociali), Moioli era soprattutto un uomo, figlio di contadini di Olcio, che amava il suo lago e la sua montagna e trasmetteva questo amore alle nuove generazioni.

La messa è stata officiata dall’arciprete di Mandello, monsignor Giuliano Zanotta, e da monsignor Marco Nogara, mandellese e attualmente prelato in curia a Como. Il salmo è stato letto da Carlo Mornati, nuovo segretario generale dei Comitati Olimpici Europei.

Nell’omelia, monsignor Zanotta ha sottolineato che Moioli era un uomo semplice, concreto e umile, che fino all’ultimo è stato parte integrante di Mandello, mettendo sempre a disposizione le sue risorse come allenatore e maestro per i giovani grazie alla sua speciale vocazione.

Alla celebrazione religiosa erano presenti atleti e dirigenti della Canottieri Moto Guzzi, gli olimpionici mandellesi Andrea Panizza, medaglia d’argento a Parigi 2024, Davide Comini e Martino Goretti; Antonio Rossi (tre ori, un argento e un bronzo olimpico di canoa), Piero Poli (oro nel quattro di coppia a Seoul 1988) e Ivo Stefanoni (oro a Melbourne 1956). A rappresentare la Federazione Italiana Canottaggio c’erano i vice presidenti vicari Fabrizio Quaglino e Umberto Dentis, insieme al presidente della Fic Lombardia Leonardo Binda.

RedMan