Alla redazione di Lario News,

Perledo conta poco più di 900 residenti, ma ospita oltre 100 B&B e figura stabilmente fra le mete più ricercate dell’intera provincia di Lecco, per la sua vicinanza alla rinomata Varenna.

Il Comune ha investito risorse e relazioni per mantenere un presidio medico, un ambulatorio infermieristico e servizi di prossimità che consentano a cittadini e turisti di sentirsi tutelati nonostante la collocazione collinare.

Eppure, il 27 maggio, la badante che si prende cura di mia madre – una persona fragile anche per il solo fatto di avere 82 anni – si è vista negare in farmacia un banalissimo unguento per un’unghia incarnita, con la raccomandazione di «rivolgersi altrove». Un rifiuto motivato non da carenze di mercato ma da pura inerzia organizzativa.

Perché è un fatto grave: chi sta giocando con la Salute?

  • Diritto alla salute – Viene disatteso il presidio minimo che un piccolo comune ha faticosamente conquistato e vengono penalizzati i più fragili, tra cui gli anziani non autosufficienti.
    Chi sta giocando con la Salute?
  • Logica di servizio – In un comune che riceve libri interbibliotecari da Lecco in 48 ore (ben 25 chilometri), è illogico che la filiera farmaceutica — beneficiaria dello status di servizio pubblico e una serie di tutele normative e di mercato — non garantisca consegne altrettanto rapide. Ci sono sicuramente libri-salvavita, ma se ordino un romanzo, parimenti, mi viene recapitato a Perledo.
    Chi sta giocando con la Salute?
  • Reputazione turistica – Un ospite costretto a spostarsi in auto per reperire un farmaco di uso corrente traduce il disservizio in recensioni negative e in una minor ricaduta economica per l’intero comparto ricettivo.
    Chi sta giocando con la Salute?

Si facciano delle verifiche con la massima urgenza

  1. ATS e Comune verifichino subito la catena di approvvigionamento della farmacia di Perledo, fissando tempi di consegna standard per i prodotti non a stock (24–48 ore).
  2. Ordine dei Farmacisti intervenga per ribadire che il presidio farmaceutico in zone a rischio spopolamento è servizio pubblico, non business d’occasione.

Finché questa inadempienza non verrà sanata mi riservo di:

  • investire del problema coloro che per legge devono occuparsi della Salute dei cittadini residenti di Perledo;
  • mobilitare gli operatori B&B e tutti coloro che hanno un’attività nel terziario – anch’essi potenzialmente danneggiati da un servizio che non fa il Servizio.

Perledo ha dimostrato di saper trasformare la prossimità in asset (come nel caso della piccola Biblioteca): chiedo che la farmacia locale si allinei alla stessa logica, restituendo al presidio farmaceutico la dignità di servizio essenziale che la legge e il buon senso gli impone.

Ringrazio Lario News per la consueta attenzione alle tematiche territoriali e resto a disposizione per fornire documentazione sull’accaduto.

Cordiali saluti,

Renato Ongania