PERLEDO – La “lettera-denuncia” firmata dal vicesindaco di Perledo e delegato al Bilancio Mauro Gumina getta pesanti ombre sulla bozza della Legge di Stabilità in cantiere tra i banchi del Governo.
“Ci troviamo di fronte all’ennesimo balzello a danno dei bilanci degli enti territoriali per definizione più vicini ai cittadini” – dichiara Mauro Gumina – “Si tratta del testo dell’art. 122 della bozza della Legge di Bilancio, in cui si dispone che il 30% del maggior gettito 2026 derivante dagli aumenti dell’imposta di soggiorno, dovrà essere destinato al fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità e al fondo di assistenza ai minori. Intento nobile, intendiamoci, ma la cui competenza non può e non deve ricadere sulle spalle dei Comuni ma che dovrebbe essere di competenza di Roma. Non nascondo la frustrazione per l’ennesimo sacrificio chiesto ai Comuni, già obbligati a sopportare il peso sociale ed economico dell’immigrazione incontrollata e dei disagi ad essa connessi, le spese correlate alla gestione degli indigenti, i prelievi per l’alimentazione del fondo di solidarietà. Insomma, i Comuni virtuosi come il nostro e come tanti altri nel nord e, in particolare in Lombardia, dopo aver largamente contribuito alla raccolta fiscale con IRPEF ed IRES, vengono trattati come vacche da mungere, per coprire i buchi del bilancio italiano, in favore delle municipalità più svantaggiate o con meno risorse, con buona pace dei vincoli di spesa sul turismo a cui si sono dovuti attenere fino ad oggi i Comuni. A Perledo l’addizionale IRPEF non verrà applicata anche per il 2026, la decisione ovviamente passerà per il Consiglio Comunale, ma con questa logica stiamo redigendo il previsionale per il prossimo anno”.
RedEco
