MANDELLO DEL LARIO – Torna sul ramo lecchese del lago il progetto RIVEPULITE. Per la cura di luoghi e legami, grazie al quale, per ben 6 mesi, la cura delle persone si alimenterà attraverso la cura dei luoghi e viceversa.

Dopo la soddisfazione dello scorso anno, i Comuni hanno deciso di proseguire con l’iniziativa, presentandola questa mattina nella sede della Polisportiva di Mandello in una ricca conferenza stampa a cui hanno partecipato i tanti soggetti della rete che promuovono e realizzano le attività: la Fondazione Comunitaria del Lecchese che sostiene il progetto grazie al Fondo Aiutiamoci nel lavoro, la Comunità Montana Valsassina Valvarrone d’Esino e Riviera, l’Ambito territoriale di Bellano, il Servizio educativo al lavoro di Mestieri Lombardia, il Consorzio Consolida, la cooperativa sociale Sineresi, la cooperativa sociale Larius e l’Azienda socio-sanitaria territoriale.

Già dall’11 aprile e fino al 13 ottobre, nei Comuni di Abbadia Lariana, Mandello Del Lario, Perledo, Bellano e Varenna, saranno attive due squadre di manutentori, coordinate da un caposquadra della cooperativa Larius, che si occuperanno della manutenzione delle spiagge e delle zone limitrofe con interventi mirati di pulizia, taglio e diserbo, e della cura di spazi pubblici come le zone delle ferrovie, i parchi, le strade interne e pedonali.

Tanti gli interventi che si sono susseguiti e che hanno tratteggiato i presupposti, il senso e l’organizzazione dell’iniziativa. Ha aperto la conferenza Gabriella Del Nero, presidente dell’Ambito di Bellano e Assessore servizi e politiche sociali del Comune di Varenna: “Come Ambito di Bellano abbiamo deciso di investire di nuovo su questa sperimentazione, proponendola ai Comuni in continuità con quanto svolto in precedenza, imparando dagli interventi già svolti e apportando degli aggiustamenti. Continueremo a lavorare affinché questa opportunità possa concretizzarsi anche in altri contesti, con la certezza che sia la componente del “lavoro” lo slancio per guardare ad una evoluzione del progetto di vita individuale e che progetti come questo favoriscano azioni di sviluppo comunitario, coinvolgendo soggetti formali e informali.”

“Due parole mi hanno colpita di questo progetto: “cura” e “legami”, che trovo molto in sintonia con le parole chiave di questi ultimi anni della Fondazione, ossia “appartengo-sostengo-curo”. Tutti noi apparteniamo ad un territorio e il luogo non è solo uno spazio fisico, ma qualcosa di molto più grande, che custodisce appunto dei legami, delle relazioni tra persone. Curare significa quindi saper leggere i bisogni del territorio e dei cittadini che li abitano, sostenendo concretamente azioni che abbiano una ricaduta su tutti, grazie all’apporto di ciascuno: a questo proposito il Patto per il Lavoro è un esempio d’eccellenza di un investimento comune, condiviso e territoriale, unico sul territorio nazionale” sono le parole di Maria Grazia Nasazzi, Presidente di Fondazione Comunitaria del Lecchese.

“Il progetto si inserisce all’interno della programmazione sociale del Piano di Zona 2021-23, nel quale si sottolinea l’importanza sviluppare una modalità di supporto a quella fascia di adulti in condizione di fragilità cronica e in carico ai Servizi Sociali territoriali, ponendo al centro il progetto individuale delle persone, con interventi che siano risorsa nell’accompagnare le persone nelle diverse sfide della vita. E in questo senso il territorio inteso come bene comune di cui aver cura e valorizzare diventa proprio la risorsa per eccellenza su cui fare leva” ha ribadito Federica Bolognani, coordinatrice Ufficio di Piano Ambito di Bellano, che ha anche fatto il punto sull’entità dell’investimento economico complessivo del progetto. “Rive Pulite ha un valore complessivo di circa 75.000 € e vede l’apporto di tutti i soggetti coinvolti: 32.000 € sono la quota della Comunità Montana Valsassina Valvarrone d’Esino e Riviera, circa 31.000 € a valere sul Fondo Aiutiamoci nel Lavoro, una quota di investimento per ciascun comune e anche una sfida nuova per quest’anno, relativa all’attivazione di piccole attività di fundraising.”

Anche gli altri presenti hanno sottolineato la doppia finalità dell’iniziativa: rispondere ai bisogni del territorio in tema di cura del bene comune, ma anche a quelli delle persone che lo abitano e che possono trovare una nuova occasione per sperimentarsi e ricollocarsi nel mondo del lavoro: “Voglio sottolineare due fattori guida relativi a questa iniziativa: la forte concentrazione di persone e turisti sulle sponde del lago, in un periodo estivo sempre più lungo e in spazi limitati, rende insufficiente l’azione di gestione e pulizia affidate agli operatori comunali oppure affidate a bandi di esternalizzazione. L’affiancamento delle squadre di Rive Pulite in questo tipo di attività produce quindi un vantaggio non indifferente. Nel contempo però il vantaggio è anche sociale, per le persone, tutte residenti sul territorio, che possono trovare un’occasione per ricollocarsi nel mondo del lavoro” ha commentato Guido Zucchi, assessore ai servizi e politiche sociali del Comune di Mandello e portavoce dei Comuni che aderiscono al progetto.

Complessivamente saranno dieci le persone impiegate nelle attività quotidiane, alcune con un contratto di lavoro con la cooperativa Larius mentre altre impiegate attraverso lo strumento del tirocinio a finalità riabilitativa e risocializzante. Le squadre lavoreranno in diversi luoghi e con una serie di attività concordate con le amministrazioni comunali.

“Abbiamo cominciato a dialogare e lavorare già nell’inverno con gli enti pubblici, al termine della precedente sperimentazione” racconta Marco Bottaro, Direttore dell’unità locale di Mestieri Lombardia – Servizio Educativo al Lavoro “La concertazione è stata, infatti, un elemento fondamentale, che ha coinvolto tutti soggetti della sussidiarietà, numerose voci e presenze pubbliche e di terzo settore, con l’obiettivo comune di definire nuove risposte alle comunità e alle persone in un importante lavoro professionale di comunità, su cui è fondamentale continuare a insistere con attenzione e dedizione. Grazie a questo investimento inclusivo co-progettato insieme, nelle due edizioni del progetto sono stati stipulati 10 contratti di lavoro e avviati 12 percorsi socio-occupazionali”.

In ultimo è intervenuto Tiziano Corti, operatore di comunità della cooperativa Sineresi, che ha raccontato il lavoro concreto delle due squadre, soffermandosi anche sul coinvolgimento della comunità: “come lo scorso anno, il progetto stringerà sinergie con altri soggetti ed esperienze che si svolgono sul territorio, come quella dei Centri Ricreativi Estivi e di Util’Estate del progetto Living Land, facendo capire che la cura è qualcosa che tocca tutti i soggetti della comunità, compresi i bambini e i ragazzi. In questa direzione stiamo infatti aprendo un dialogo anche con le scuole. Ma ci sono anche altre interazioni importanti, come quella con le associazioni che organizzano feste ed eventi sul lago, come ad esempio il Motoraduno della Guzzi, o con le aziende, che possono beneficiare per i loro spazi del lavoro delle squadre”.

Al termine della conferenza è stato siglato formalmente l’accordo di partenariato per lo svolgimento di tutte le attività progettuali.