Spett.le Redazione,
sono la titolare del presidio farmaceutico di Perledo e intendo prendere posizione rispetto alla lettera a firma di Renato Ongania, sotto il titolo: – Perledo. “Caso unguento: servizio inaccettabile per un comune turistico” -, che compare nell’edizione odierna di codesta testata on line. Nella lettera si legge che in data 27.5.2025 la badante della madre del sig. Ongania “si è vista negare in farmacia un banalissimo unguento per un’unghia incarnita, con la raccomandazione di rivolgersi altrove. Un rifiuto motivato non da carenza di mercato ma da pura inerzia organizzativa”.

L’autore della missiva chiede, quindi, l’intervento dell’azienda sanitaria e del Comune perché verifichino la catena di approvvigionamento della farmacia di Perledo, fissando tempi di consegna standard per il prodotti non a stock, l’ordine dei farmacisti e addirittura tutti gli operatori B&B e del terziario in generale “potenzialmente danneggiati da un servizio che non fa il Servizio”.

L’autore della missiva confonde deliberatamente la nozione di farmacia con quella di dispensario farmaceutico, per coltivare una polemica inutile e diffamatoria nei confronti del servizio che gestisco a beneficio della popolazione di Perledo. Esiste infatti una differenza sostanziale tra la farmacia e il dispensario farmaceutico. Quest’ultimo, come nel caso di Perledo, è una struttura destinata alla distribuzione di medicinali di uso comune e di pronto soccorso già confezionati, aperta poche ore alla settimana (10).

Il dispensario quindi è  un rimedio suppletivo rispetto a quello primario delle farmacie, al quale pertanto non è assimilabile: unico suo scopo è quello di consentire l’accesso ai farmaci nelle zone sprovviste di presidi farmaceutici, senza alcuna garanzia di reperibilità immediata di tutti i prodotti in vendita in una farmacia.

Nel caso di specie, poi, il prodotto richiesto per la madre del lettore non è neppure un farmaco, ma un unguento a base di una sostanza naturale (Allantoina) classificato come cosmetico. Nonostante ciò, la farmacista presente ha cercato di reperire subito il prodotto presso i magazzini dei fornitori abituali, ma senza successo.

Per questo motivo ha suggerito alla cliente di rivolgersi presso qualche farmacia della zona.
Non vedo che cosa si potesse pretendere di più, per un prodotto cosmetico acquistabile anche in internet.

Le affermazioni inutilmente offensive del sig. Ongania disincentivano chi, per spirito di servizio e non certo per lucro, garantisce un servizio primario in zone difficili da raggiungere.

Ciò premesso, chiedo la pubblicazione della presente lettera e l’immediata rimozione  della lettera diffamatoria del sig. Ongania.

In mancanza, mi vedrò costretta, mio malgrado,  a rivolgermi alle pubbliche autorità competenti.

Distinti saluti.
Dott.ssa Simona Santi Baraglia

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NOTA DELL’EDITORE
Prendiamo atto della replica della dott.ssa alla lettera di ieri su Lario News. Pubblichiamo la sua opinione, per rispetto della deontologia professionale giornalistica e non per le parole non velatamente minacciose del finale della sua comunicazione.

LA LETTERA ALL’ORIGINE DELLA REPLICA:

Perledo. “Caso unguento: servizio inaccettabile per un Comune turistico”

 

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