VARENNA – Il sindaco di Varenna Mauro Manzoni ricorda con affetto il prof. Mario Primicerio (Roma 13 novembre 1940 – Firenze 30 maggio 2025) che la notte scorsa ci ha lasciati, e abbraccia commosso i familiari e gli amici della Fondazione Giorgio La Pira di Firenze, ed in particolare la sua presidente Patrizia Giunti.
Stretto collaboratore di La Pira fin dagli anni della giovinezza, matematico insigne, sindaco di Firenze dal 1995 al 1999, ha contribuito a far crescere la città nella sua dimensione inclusiva e solidale, valorizzandone la bellezza; per molti anni, dal 1998 al 2022, è stato presidente prezioso e stimatissimo della Fondazione La Pira.
Come ha scritto in un comunicato la Fondazione La Pira, Primicerio “ci lascia in eredità l’esempio della sua grande capacità di unire in ogni occasione i “contendenti”, di oltrepassare i muri posti dalle diversità e dai conflitti, la lucidità del suo pensiero sui temi della giustizia e della pace”.
Così lo ricorda il sindaco di Varenna Mauro Manzoni: “Un grande amico che ha saputo trasmettere la memoria e i valori incarnati da Giorgio La Pira, sia assumendo la carica di Primo Cittadino di Firenze, sia presiedendo la Fondazione che porta il suo nome. È stato anche un grande amico di Varenna: l’aveva conosciuta frequentando negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso la Scuola Internazionale di Fisica fondata a Varenna da Enrico Fermi e ne era rimasto estasiato per la sua bellezza. In occasione dell’intitolazione della sala consiliare del municipio a La Pira, ho avuto modo di cominciare una frequentazione con lui che non si è mai interrotta fino ad oggi. Persona garbata, saggia e sensibile alle problematiche che un sindaco deve affrontare nell’espletamento del suo incarico, mi ha sempre incoraggiato con la delicatezza che gli era propria a proseguire l’opera di servizio disinteressato a Varenna. Grande è la mia commozione in questo momento perché un altro testimone delle “gesta” lapiriane viene meno, ma il suo lavoro di custode della memoria del sindaco santo di Firenze permetterà di trasmettere la sua eredità anche alle generazioni future”.