MANDELLO DEL LARIO – Non è così insolito leggere di badanti accusati di truffa nei confronti degli anziani accuditi, ma è del tutto singolare il caso che vede protagoniste R.G., professoressa milanese in pensione e N.M., sorvegliante originaria di Mandello del Lario.

La seconda infatti è finita a processo con l’accusa di prelievi anomali ai danni dell’insegnante, la quale però difende la sua collaboratrice negando qualsiasi tipo di truffa.

I fatti risalgono al biennio 2016-2017, quando, date le condizioni del marito, R.G. decide di affidarsi alla badante lariana. Questa, con precedenti di utilizzo illecito dei conti dei propri “capi”, entra subito nelle grazie della famiglia, tant’è che la signora in questione decide di premiarla con una parte di testamento. Movimenti anomali nelle carte di credito degli anziani fanno sorgere i sospetti agli inquirenti, che accusano R.G. di circonvenzione di incapace (si parla di centinaia di migliaia di euro tra assegni, prelievi effettuati con bancomat e carta di credito e una cospicua polizza sulla vita che l’assistente si sarebbe fatta intestare).

La questione, dibattuta ieri in tribunale, deve ancora essere approfondita da giudici e legali, che cercheranno di trovare la soluzione di questa storia intricata.

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