Il ricordo di un’emozione fortissima, unica, intima, irripetibile.
Il piacere di un incontro intenso con un uomo semplice, profondo, forse anche un po’ timido.
Un uomo di grande cultura, e non solo teologica, perché amava lo studio ma era stato chiamato a fare il Papa.

Gli avevo portato il mio lavoro scientifico (Considerazioni mediche sulla passione e morte di Gesù Cristo), che aveva sfogliato ed apprezzato.

Un’occasione da leggenda, un incontro di pochi minuti ma di profonda dolcezza, l’incontro con un grande.

Era l’udienza del mercoledì 28 gennaio del 2009.

 

Giorgio Maria Baratelli