VARENNA – Varenna ha celebrato il IV novembre, festa dell’unità nazionale e giornata delle forze armate. La cerimonia curata dall’amministrazione comunale e dalla sezione Alpini di Varenna ha preso il via da piazza San Giorgio: qui, al monumento dei caduti è stato suonato il silenzio e quindi cantato l’inno nazionale, al quale è seguito l’alzabandiera. Alle 10.30 è poi stata celebrata la S. Messa in suffragio dei caduti di tutti le guerre, officiata dal parroco don Enrico Mauri.

Quindi i partecipanti si sono recati in corteo verso il viale delle Rimembranze, davanti al cimitero. Dinanzi ai cippi che onorano la loro memoria, il capogruppo degli Alpini Ivan Acquistapace ha letto i nomi dei caduti varennesi delle due guerre mondiali. In seguito è stata letta l’ultima lettera alla madre inviata dal fronte da Ferruccio Castelli, varennese, poco più che ventenne, disperso nel gennaio 1943 sul fronte russo: una pagina piena di umanità, che segna un netto contrasto con la realtà disumanizzante della guerra.

Anche il sindaco Mauro Manzoni ha voluto ricordare con le sue parole, come la spietatezza della guerra, cancelli ogni traccia di umano, anche i volti. Ancor più nelle guerre attuali, come nel conflitto russo-ucraino, dove le moderne armi inquadrano obiettivi, ma celano l’umano che vi è dietro di essi. Cancellando ogni traccia del volto umano, e della sua possibilità di comunicare, la guerra diventa sempre più inumana rendendo impossibile interrogarsi sul significato del valore di una vita.

“L’auspicio è che cresca sempre più tra gli uomini e le donne che hanno in mano i destini di pace dell’umanità la passione per il volto: forse solo con questa maggiore consapevolezza germinerà la concordia tra i popoli e vie di sviluppo pacifico fin ad ora solo auspicate a parole ma poco perseguite”, ha concluso il primo cittadino.

La cerimonia si è poi conclusa al cimitero, con la deposizione di una corona di fiori e la benedizione del parroco delle tombe di tutti i defunti.