ESINO LARIO – La commedia di “AAA Vendesi Esino Lario” avviata nell’aprile 2019, con testimonial d’eccezione il sindaco Pensa, conosce un nuovo sviluppo: Eolo, per la prima volta, ammette di non trovare il contratto col quale si erano promessi 50mila euro.

Il colosso delle telecomunicazioni Eolo, per mezzo dell’Ufficio Reclami, risponde che non trova il contratto a cui si fa riferimento nel Reclamo, cioè in cui si promettevano 50mila euro a Esino.

Renato Ongania (che ha studiato la case-history con una tesi universitaria) ribatte: “Risposta irricevibile, cercate meglio!”. Il reclamo, secondo le intenzioni dell’autore puntava a far emergere “un poco di verità” sulla promessa di sborsare 50mila euro per la comunità di Esino Lario quale “risarcimento” per il danno d’immagine procurato a Esino con l’iniziativa “AAA Vendesi Esino Lario” che dipinse il piccolo borgo nel peggiore dei modi possibili, a livello nazionale, cioè in preda a un dissesto finanziario, spopolamento, mancanza di risorse, vittima dello Stato e persino dell’Europa.

A richiamare Eolo alle proprie responsabilità nei confronti della collettività c’è ancora Ongania: “Ogni promessa è un debito – afferma quest’ultimo – nell’estate del 2019 quelli di Eolo sono saliti sul palco al palazzetto dello sport di Esino con un assegno gigante in cui promettevano una sponsorizzazione di 50mila euro. Il sindaco era compiacente sin dall’inizio della farsa, con la sua “bugia a fin di bene”, ed Eolo pensa che la Comunità possa essere dileggiata in questo modo, pensano che se non trovano il contratto hanno assolto ai propri doveri morali?”.

La risposta scritta, ufficializzata e resa pubblica mediante la piattaforma di Altroconsumo, secondo l’interpellante è “irricevibile”.

Ongania ribatte secco: “Cercate meglio! Siete stati voi ad aver pagato cinque agenzie di marketing, una dozzina di attori, offeso la sensibilità religiosa mettendo in vendita persino la via Crucis di Esino del Vedani, e pagato testate di giornali nazionali per veicolare la pagliacciata della svendita del comune, ergo è vostra responsabilità trovare quel contratto e cosa ancora più importante, mantenere fede alla parola data, avete l’occasione di risarcire la comunità di Esino con le briciole. Cosa aspettate? Non sono bastano due anni e mezzo di ritardo?”.

RedEco