COLICO – Dopo le dichiarazioni del sindaco Raffaele Grega in merito alla Casa della Salute, tiene ancora banco la vicenda che vede ‘imputata’ la realizzazione della struttura ormai tanto chiacchierata dai colichesi.
“Abbiamo appreso con stupore e rammarico la notizia della vendita del terreno ATE08 dove sarebbe dovuta sorgere la media struttura di vendita alimentare subordinata, secondo PGT, alla realizzazione della nuova Casa della Salute – è il commento del Partito democratico -. Il PD locale ha da sempre ritenuto importantissima la realizzazione di una pubblica struttura sanitaria, ubicata in una zona del paese centrale e facilmente accessibile, dotata di spazi e strutture adeguati, progettata con il contributo di tutti i consiglieri e delle commissioni comunali. Siamo fortemente preoccupati anche perché nessuna rassicurazione è arrivata dall’Amministrazione circa i tempi e i modi di realizzazione dell’opera.
Partendo dalle dichiarazione del sindaco, concordiamo sul fatto che i primi a perdere in questa situazione siano i cittadini e che la coesione per il raggiungimento dell’obiettivo debba quindi essere massima, ma proprio per questo la responsabilità politica, nel caso in cui la Casa della Salute non dovesse essere realizzata (e ci auguriamo non sia così), è di chi i cittadini li amministra, anche alla luce di come è stato condotto l’iter di approvazione (con un coinvolgimento, a nostro avviso, per nulla soddisfacente dei consiglieri e dei Gruppi di Lavoro e delle Commissioni) e con ostentata sicurezza sfociata nella presentazione del progetto della Casa della Salute in una serata dedicata presso l’auditorium comunale (con depliant illustrativi distribuiti nelle case di diversi colichesi) ad un mese dal consiglio di approvazione dell’ATE08, progetto poi modificato in maniera sostanziale con il recepimento di 8 osservazioni (di cui una approvata ha ritenuto l’edificio anonimo, industriale o peggio ancora cimiteriale con mancanza di aspetti che fanno parte del carattere di un edificio pubblico, mettendolo pertanto in discussione in toto), 24 emendamenti di cui 6 accettati in modo parziale, a dimostrazione del fatto che il progetto poteva quindi essere maggiormente condiviso e con un’apertura alle modifiche non riscontrata precedentemente.
Con queste premesse, auspicando per il bene della collettività che da tanto attende quest’opera pubblica che le trattative con il nuovo acquirente vadano a buon fine nel breve periodo, chiediamo alla Giunta un atto di estrema chiarezza: la convocazione di un’Assemblea Pubblica da realizzarsi il prima possibile per esporre alla cittadinanza come si è potuto arrivare a tanto e soprattutto come si intende procedere. In quella sede si potranno chiarire scelte ed eventuali responsabilità e capire se siano state adottate le dovute cautele, ad esempio mediante la sottoscrizione di un impegno per la stipula della convenzione, a tutela dell’interesse pubblico”.