LECCO – “Hanno posto poca attenzione allo stato dei calcinacci del cavalcavia e non hanno preso decisioni per la limitazione o chiusura del ponte“. Questa la principale posizione della corte nella sentenza per il crollo del ponte di Annone e la morte dell’automobilista Claudio Bertini e che ha portato alle condanne a tre anni e otto mesi di pena per Angelo Valsecchi, tre anni e sei mesi per Giovanni Salvatore e tre anni per Andrea Sesana.

Il giudice monocratico Enrico Manzi ha depositato le 66 pagine di sentenza nelle quali ricostruisce la vicenda, dalla nascita del ponte al suo tragico crollo il 28 ottobre 2016, quando un carico eccezionale “che non doveva essere lì” – si legge nelle carte – gli passò sopra causandone il cedimento.

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CROLLO PONTE DI ANNONE: “VALSECCHI AUTORIZZÒ I TIR, SALVATORE SOTTOVALUTÒ”