Per il successo di una coltivazione di canapa, uno degli aspetti decisivi è senza dubbio l’alimentazione delle piante. Sul mercato si possono trovare diverse tipologie di fertilizzanti cannabis, o interamente biologici o chimici. Vale la pena di sapere, in ogni caso, che gli elementi indispensabili per la crescita di una pianta sono l’aria, il terreno, la luce e l’acqua: come dire, si trova già tutto in natura. Un errore che viene commesso spesso è quello che porta a spendere cifre importanti per acquistare fertilizzanti che però, alla fine dei conti, non garantiscono risultati apprezzabili.

L’acronimo NPK

NPK è una sigla che richiama i tre macro elementi che servono alle piante di cannabis per crescere e poter prosperare: l’azoto (il cui simbolo è appunto la N), il fosforo (che ha come simbolo la P) e il potassio (che è indicato dalla lettera K). Si tratta di tre elementi che, però, non possono essere trovati nella loro forma naturale: è questo il motivo per il quale le piante devono essere nutrite con concimi basati su molecole complesse di NPK, o in alternativa con fertilizzanti nei quali questi elementi sono presenti come minerali o in forma organica. In tutti i casi, prima di comprare i fertilizzanti per canapa occorre essere consapevoli del fabbisogno della pianta e sapere qual è la fase di crescita che sta affrontando.

Che cos’è la crescita vegetativa

La fase iniziale del ciclo di vita di una pianta è quella della crescita vegetativa, un periodo in cui la pianta necessita di una grande quantità di azoto ma di poco nutrimento. Proprio per questo motivo, si potrebbe fornire alla pianta una soluzione con tre parti di azoto, una parte di fosforo e una parte di potassio. La pianta, nel corso della fase vegetativa, ha più bisogno di azoto di quanto le servano il fosforo e il potassio. Quindi, è indispensabile optare per un fertilizzante ad alto contenuto di azoto. Per la coltivazione in terra non c’è bisogno di fertilizzare, dal momento che quasi tutte le miscele di terriccio di qualità elevata accolgono le sostanze nutritive che servono per il primo mese di vita alla pianta.

La fase di fioritura

Quando comincia la fioritura, il fabbisogno di azoto si riduce, mentre cresce quello di fosforo e di potassio. Per le prime settimane di fioritura, pertanto, la proporzione ideale è quella con una parte di azoto, tre parti di fosforo e due parti di potassio. Dopodiché, nel corso delle ultime settimane di sboccio si dovrà passare a una combinazione con tre parti di fosforo e tre parti di potassio, senza azoto. Il fosforo, in particolare, contribuisce ad aumentare la quantità, mentre l’effetto del potassio è quello di definire le dimensioni. Ovviamente bisogna essere bravi nel dedurre da soli il fabbisogno della pianta e agire di conseguenza. Nel corso dell’ultima settimana però è sempre indispensabile pulire le radici in maniera approfondita o solo con l’acqua o con soluzioni ad hoc, a patto che esse non mettano a repentaglio il risultato complessivo, anche dal punto di vista del sapore.

Dove comprare online i fertilizzanti

I fertilizzanti cannabis migliori si possono comprare online sul sito di Growshopitalia.com, una realtà affermata nel settore e conosciuta da tutti gli appassionati. Questo negozio virtuale propone fertilizzanti biologici e molti altri prodotti necessari per la coltivazione idroponica, outdoor e indoor, con un servizio di assistenza sempre disponibile.

Il calcio

Per poter ottenere un raccolto di qualità e abbondante, uno degli elementi chimici più preziosi è il calcio, la cui somministrazione deve essere curata con la massima attenzione. In particolare, se le foglie presentano delle macchie di colore giallognolo o marrone, è probabile che si abbia a che fare con una carenza di calcio; lo stesso dicasi nel caso in cui ci si accorga che le foglie hanno una forma irregolare o curva. Per supplire alla carenza di calcio, è bene aggiungere non solo tale minerale ma anche del magnesio, da mettere nell’acqua adoperata per annaffiare. In alternativa si può ricorrere a un fertilizzante con calcio o nitrato di calcio. La comparsa di clorosi, invece, è un sintomo di sovra dosaggio di calcio. Per evitare questo rischio, è consigliabile tenere monitorato il pH del substrato affinché non superi il valore di 7 e non scenda sotto 6.2