PERLEDO – La legge e i regolamenti comunali impediscono alle aziende il conferimento degli scarti da potature e giardini presso le aree ecologiche, ma la soluzione esiste.

“Lo hanno già fatto in diversi Comuni tra cui anche St. Moritz (a Silvaplana) – spiega il consigliere comunale di Perledo Roberto Pasino -. Si tratta di un impianto di biodigestione anaerobica, ossia un contenitore in cui vengono conferiti sì gli scarti vegetali, ma anche la frazione umida dei rifiuti e le deiezioni animali (anche da allevamento) e che produce una miscela di biometano al 60% utilizzabile per la generazione di energia elettrica rivendibile o utilizzabile in loco. Non essendoci combustione dei rifiuti anche l’ambiente ne beneficerebbe e lo scarto è un prezioso concime che verrebbe riacquistato da un’apposita ditta che provvede poi alla sua commercializzazione. E’ insomma l’emblema dell’economia circolare”.

“Ci ha illustrato il funzionamento l’ing. Baudino della Futurpower Srl, spiegandoci che l’efficienza degli impianti è altissima – continua il vicesindaco Mauro Gumina -. I volumi dei rifiuti di Perledo potrebbero anche essere sufficienti per alimentare un piccolo impianto, ma le economie di scala ottenibili da un dimensionamento maggiore sono importanti. Consideriamo poi che il problema dei rifiuti non è solo di Perledo. È il senso delle Comunità Energetiche: accorciare la filiera e promuovere l’economia circolare. Quello che vorremmo ora è solleticare l’appetito degli amministratori locali per aprire un tavolo e sviluppare una tecnologia del genere in convenzione tra più Comuni. Siamo speranzosi che il nostro appello non cada nel vuoto”.

RedPer