DERVIO – Sarebbe di un ultra ottantenne milanese scomparso nel 2013 il corpo recuperato nella giornata di lunedì a Dervio a 38 metri di profondità. Dalle prime analisi effettuate dai Carabinieri e dal Medico Legale, si tratterebbe quindi del corpo dell’anziano che, due anni fa, era uscito di casa nel milanese per non farvi più ritorno.

Il riconoscimento sembrerebbe confermato grazie a un documento identificativo ritrovato sul cadavere e che fortunatamente non è stato compromesso dalla lunga permanenza in acqua. Anche alcuni indumenti, che non si sono deteriorati nonostante i mesi trascorsi in acqua, confermerebbero quindi l’identità della vittima. Ma accertamenti sono ancora in corso proprio per dare una conferma definitiva sulla sua vera identità.

La salma è al momento conservata nell’obitorio dell’Ospedale Manzoni di Lecco per gli accertamenti del caso. Ad un primo esame sommario non vi sarebbero ferite che ricondurrebbero ad una morte violenta. Ma gli esami sono ancora in corso e si sapranno ulteriori dettagli nei prossimi giorni.

Il recupero è risultato delicato e laborioso, proprio per dare modo ai Carabinieri di non rovinare elementi utili alle indagini. Resta quindi fitto il mistero di come il poveretto sia finito in acqua, o per un malore, o per volontarietà. Ma probabilmente non si riuscirà mai a scoprire le vere cause che lo hanno condotto alla morte.

Il corpo, ricordiamo, è stato scoperto casualmente da due sub che, nella giornata di domenica, stavano effettuando una immersione amatoriale nelle acque tra Dervio e Bellano, in località Moc.

Luca Monticelli