LECCO – Una storia particolarmente triste quella su cui dovrà esprimere una sentenza il giudice Enrico Manzi, che vede imputato A. G. con l’accusa di violazione degli obblighi di assistenza familiare, vittima della situazione, come spesso capita in questi casi, il figlio undicenne.

“Ci siamo sposati nel 2003 – racconta la moglie dell’uomo – nel 2005 abbiamo avuto un bambino e nel 2008 ci siamo separati, perché lui aveva problemi con l’alcol e con il gioco. Inizialmente poteva vedere nostro figlio nel fine settimana ma è stato un incubo: portava il bimbo con sé al bar, lo faceva giocare alle macchinette ed era sempre ubriaco, è capitato che lui dovesse tenergli la testa mentre vomitava. Quando stavano a casa lo lasciava ore davanti alla televisione causandogli dei danni alla vista”.

A questo punto sono intervenuti i servizi sociali, che hanno tolto la visita al padre nel week-end e hanno proposto un percorso mediato con degli specialisti. Nel frattempo la ormai ex moglie si è trasferita da Mandello, dove vivevano, a Introbio, ma questo ha peggiorato la situazione.

Il mio ex è sparito dalla vita di nostro figlio. Ho provato a portarlo da lui, anche quando si è traferito a Perledo, ma in queste occasioni non faceva che ripetere al bambino che io ero uno stronza, che non volevo che lui telefonasse, ma non è vero. Anche il suo titolare mi ha scritto un messaggio chiedendomi di obbligarlo ad avere un rapporto con suo figlio ma è totalmente disinteressato”.

Oltre all’aspetto affettivo, secondo il quadro delineato dalla denuncia-querela ci sarebbero delle gravi mancanze anche sotto il profilo economico. In sede di divorzio – peraltro consensuale – il giudice aveva stabilito un mantenimento di 300 euro per l’ex moglie e altrettanti per il figlio, ma “salvo nel 2009 non ci ha mai corrisposto questa cifra. So per certo che fai dei lavori, anche se in nero, eppure non ha mai contribuito quanto dovuto alle spese per nostro figlio. È totalmente assente dalla sua vita”.

Manuela Valsecchi