COLICO – È appena iniziata l’estate, nonostante qualche “scherzo” meteorologico che sembrava aver messo a repentaglio il mese di giugno. Il lago consente ai bagnanti di rinfrescarsi (escludiamo le varie ordinanze post-alluvione e i batteri di fogna riversatisi di conseguenza nelle acque), la sera i cittadini e i turisti danno vita al centro di Colico.

Ecco, proprio qui vogliamo soffermarci: il turismo. O, più specificamente, la tassa di soggiorno. Grande cavallo di battaglia nella campagna elettorale 2016 di “Noi per Colico”, attuale lista di maggioranza, è divenuta realtà con l’inizio di aprile 2018. All’inizio si prevedevano 80.000 euro di entrate, mentre una volta conteggiate hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 125.000: una somma importante, che può nutrire (benevolmente) le casse del Comune e fornire più servizi ai cittadini e ai turisti.

   Monica Gilardi, sindaco

Ma come sono stati utilizzati? Una parte è andata all’associazione di commercianti “Viva Colico” (38.400 euro), 80mila (evidentemente, la parte restante) alle attività di promozione turistica del territorio. In questo caso, sono rivolti al “mondo del volontariato, saranno erogati per consolidare e promuovere attività, progetti e manifestazioni finalizzati alla realizzazione di interventi nell’ambito turistico ed associazionistico che siano coerenti con le finalità istituzionali e con il quadro di programmazione e di intervento dell’Amministrazione, anche nell’ottica di mantenimento delle tradizioni proprie del territorio”.

Bene, aggiungeremmo, ma non benissimo. Spiace che il Comune non si impegni direttamente nei progetti turistici, pur essendovi mille problematiche e mille modi per impiegare 125.000 euro. Sia chiaro, non è nostra volontà contrastare le scelte dell’amministrazione; tuttavia, se è così, va messa in discussione la stessa utilità della tassa di soggiorno: tale imposta è utile se poi si possono osservarne effetti concreti.
Non crediamo, ad esempio, che una tassa di soggiorno possa finire nel rinnovamento delle fioriere in centro.

Come impiegarli allora? Questo è un editoriale-proposta, per cui ecco alcuni investimenti ragionevoli allo sviluppo turistico:

1. PROMOZIONE A BORDO DEI TRENI E SULLE STRADE
Si tratta di un progetto a cui l’autore ha pensato negli ultimi giorni.
Rendendosi conto che non costa poco, ma certamente non vi sarebbero problemi economici con simili proventi: si potrebbe pensare a un’adeguata promozione del territorio (indicazioni con annessi monumenti e beni storici ed artistici) a bordo dei treni, oppure sulle arterie stradali percorse anche dai turisti.
Un modo, insomma, per fare conoscere una cittadina come Colico, che presenta punti di interesse di mille sfaccettature. Tentar non nuoce.
P.S. si tratta di una delle proposte (altre delle quali riprenderò nell’articolo) lanciate in campagna elettorale dal neo sindaco di Dervio Stefano Cassinelli.

2. INDICAZIONI TURISTICHE SUL TERRITORIO
Questione molto simile, ma riguarda ristrettamente il territorio comunale di Colico. Si potrebbe pensare a una promozione dei beni del territorio attraverso un nuovo sistema di cartellonistica e attraverso precisi percorsi illustrativi. Si tratterebbe di un progetto già portato avanti da numerosi Comuni italiani ed europei (inserito, anche in questo caso, nella campagna elettorale di Cassinelli per Dervio e per la frazione di Corenno): indicazioni con codice QR e minuti impiegati per raggiungere il posto, anche a piedi, con una breve descrizione del luogo in italiano e in inglese.
In questo senso, si potrebbe creare una sinergia con il Cai di Colico per quanto riguarda i beni storici situati ad un’altitudine più elevata del centro e delle frazioni: Fontanedo e San Rocco.
Ma che cos’è il codice QR? Si tratta di un codice a barre di forma quadrata, che viene letto dai cellulari attraverso la fotocamera e una semplice applicazione. Una volta inquadrato, il telefono rimanderà a una scheda con la storia del punto d’interesse. Il progetto vede costi economici davvero bassi ed è facilmente attuabile.

3. APERTURA DELLE CHIESE DI SAN ROCCO E FONTANEDO NELLE DOMENICHE ESTIVE
Il progetto potrebbe basarsi sui volontari, ma in assenza di questi si potrebbe pensare a un’azione congiunta con il Forte Montecchio (come è stato avviato a giugno per la Torre di Fontanedo). Lo scorso anno, tra l’altro, la chiesa di San Rocco è rimasta aperta per le domeniche estive: varrebbe la pena riproporre il progetto anche quest’anno e con Fontanedo.

4. PIÙ ATTENZIONE AL MUSEO CONTADINO E RICERCA
Troppo spesso si tralascia l’importanza del museo contadino di via Campione. Le radici della nostra comunità possono essere mostrate anche ai turisti (compresi quelli stranieri); sarebbe però necessaria un’apertura lungo tutto il fine settimana – venerdì, sabato e domenica.
Sempre in merito alle nostre radici e alla nostra storia, si potrebbe finanziare una ricerca sul territorio e sui beni “dimenticati”: basti pensare a uno studio sui mulini, al (probabile) ex convento di Villatico, alla chiesa di Olgiasca (di cui non giungono e non sono pubblicate purtroppo informazioni), al borgo di Olgiasca, alla torretta di Curcio.

5. CREAZIONE DI UN “MARCHIO” PER I NUCLEI STORICI
Si tratta di un altro progetto analogo a quello che Cassinelli ha proposto per il borgo di Corenno.
Creando un marchio, un “brand”, si potrebbero rilanciare i nuclei storici delle frazioni di Colico: Olgiasca su tutte, ma anche Fumiarga, La Cà, Corte. Più concretamente, il brillante esempio da ripetere è dato da “Villatico borgo storico”.
L’iniziativa, da ricollegarsi ai punti già toccati, si può estendere al Laghetto di Piona: qui, secondo la tradizione, arrivarono i Romani all’inseguimento di San Fedele (poi ucciso prima delle sponde del monte Berlinghera). Da lì, la costruzione di una chiesa a lui dedicata.

6. NUOVO PORTALE TURISTICO
Il portale turistico del comune di Colico, “TurismoColico”, risulta inadeguato e non all’altezza di un Comune come questo, che mira a essere tra i centri più importanti e visitati del lago: è sempre più necessaria una ristrutturazione e una maggiore cura ad uno dei nostri “biglietti da visita”. Basti osservare che centri di dimensioni ben minori utilizzano siti più funzionali e moderni.

7. SERVIZIO BUS NAVETTA
Un servizio urbano di bus navetta integrerebbe la rete urbana del Comune, che comunque necessiterebbe di un implemento dopo i tagli effettuati nel 2017. Dal punto di vista turistico, questo servizio “farebbe rete” con la nuova linea della sponda orientale del Lago di Como partita ad aprile.
Anche in questo caso, basterebbe guardare ai “vicini”: è il caso di Perledo, che l’anno scorso ha inaugurato un pullmino turistico che tocca tutte le frazioni.

8. CARTINE TURISTICHE DI ALTA QUALITÀ
I proventi della tassa di soggiorno potrebbero essere utilizzati per la realizzazione di cartine turistiche di alta qualità (proprio come a Perledo l’anno scorso), a differenza di quelle attuali. Definire discutibili quelle del 2018 è riduttivo.
Ad esempio, a che serve segnalare le onoranze funebri su una cartina? Se si trattasse di pubblicità sarebbe condivisibile in quanto spazio acquistato, ma certamente non con un’attenta geolocalizzazione (come avviene ora). Lo stesso vale per scuole guida, assicurazioni e agenzie immobiliari.
Inoltre, mancano le vie di Olgiasca, mancano località, non è dato risalto a Fontanedo (su cui ultimamente si sta scommettendo molto), mancano diversi alberghi e ristoranti, mancano le fermate dei bus urbani, non è segnalata la chiesa di Olgiasca. Non si può assistere a una lista tanto lunga di imprecisioni e approssimazioni.

9. EVENTI DI ALTA QUALITÀ
In questo senso sembra che vi sia un importante miglioramento, ma la strada è ancora lunga. Per questo ci sentiamo di proporre eventi che valorizzino le specialità del territorio, dal “missultin” (come Dervio e Bellano) ai pesci di lago: in estrema sintesi, non solo “street food.

10. INTERVENTI SULLE STRADE
La condizione del manto stradale colichese, in particolare nelle frazioni, non è affatto delle migliori. Un fatto che pregiudica non solo l’immagine che il Comune dà di sé, ma anche la sicurezza di cittadini e turisti. Parte della tassa di soggiorno potrebbe essere utilizzata per un miglioramento in questo senso.

11. TRENINO TURISTICO
Il trenino turistico è stato bruscamente “cancellato” nel 2016, a causa di un insuccesso dovuto certamente alla sproporzione tra l’itinerario effettuato e il prezzo del biglietto.
Si potrebbe reintrodurre il mezzo con un percorso più esteso, ad esempio tra la Stazione FS, il parco giochi, Piazza Garibaldi e il Lido, con alcune fermate intermedie. In questo modo, si darebbe un senso (e anche un’opportunità) a un mezzo di trasporto particolarmente in voga nelle città di mare, rivolto prevalentemente ai bambini.

12. PRODUZIONE DI GADGETS
Come da “programma elettorale” di Stefano Cassinelli a Dervio, si potrebbe pensare a una produzione di calamite e cartoline da vendere nelle edicole e nei negozi situati sul territorio comunale. Su di esse, non solo il centro e il lago ma anche i vari monumenti che contraddistinguono la cittadina di Colico.

13. FESTA DI CAPODANNO
A differenza dei centri di medie dimensioni posti nelle vicinanze, Colico non ha una “Festa di Capodanno”. Non è mai stato organizzato un evento in centro che preveda il ritrovo dei cittadini e il conto alla rovescia in attesa dell’anno nuovo. Un’iniziativa di questo tipo favorirebbe la socializzazione dei cittadini e porterebbe allegria in un periodo dell’anno che, d’accordo o meno, vede ben pochi eventi in centro.

14. MERCATINI DI NATALE DEGNI DI ESSERE CHIAMATI TALI
I mercatini di Natale organizzati a ridosso delle feste sono un po’ “poveri”, tanto da non poter essere definiti tali. Di conseguenza, non ci si può aspettare un grande afflusso di persone. Anziché cancellare l’evento, si potrebbe organizzare una due-tre giorni spalmata su due fine settimana, possibilmente in centro (via Nazionale).

15. RETE WI-FI COMUNALE PIÙ ESTESA
Tra i Comuni che a breve offriranno una rete di banda larga su buona parte del proprio territorio comunale vi è anche Mandello del Lario. Il wi-fi comunale, presente a Colico soltanto in piazza Cariboni (ufficio turistico) e al parco giochi, potrebbe essere esteso al Lungolago e al centro storico.

Infine, una menzione che può sembrare poco attinente ma che riteniamo necessaria: la nuova area ex Cariboni. Pur essendo il passo finale di un iter durato troppi anni, non mancano perplessità riguardo al futuro della zona.
Oltre ad un nuovo parcheggio (davvero necessario), verrà aperto un “infopoint”. A che serve, se vi è già in piazzetta Cariboni? E ancora, un parco giochi. Anche se ve ne è uno esattamente a fianco.

Si poteva cogliere la palla al balzo e cercare di realizzare qualcosa di più utile: una piscina, un cinema. Il finanziamento delle Aree Interne non lo prevede? Pace, investa il Comune.

A. B.