La commemorazione del 2019

DONGO – Dopo il rimando “forzato” causa Covid, la commemorazione dei gerarchi fucilati e di Benito Mussolini tra Dongo e Giulino di Mezzegra (rispettivamente luoghi di cattura e uccisione dell’ex duce), organizzata dall’associazione culturale Mario Nicollini, si farà domani.

Come ogni anno, lo svolgimento della manifestazione ha generato non poche proteste, dall’Anpi provinciale di Como all’Istituto di storia contemporanea P.A. Perretta, fino all’Arci provinciale, all’Acli, alle associazioni “Como senza frontiere”, “Lissi”, “Italia-Cuba”, “Soci Coop Lombardia”, passando per l’Osservatorio Democratico delle Nuove Destre, Articolo Uno, Movimento Cinque Stelle, Partito Democratico, Prc, Sinistra italiana, Cgil, Cisl e Uil.

Il presidente provinciale dell’Anpi Antonio Proietto ha affermato: “Speravamo che il Covid fosse servito a cancellare in maniera definitiva questa rievocazione che più che ricordare i morti serve a fare apologia del fascismo”.

“Celebrare il ricordo di un dittatore come Benito Mussolini è un’offesa a chi ha lottato duramente per approvare una Costituzione che condanna, giustamente, l’apologia del fascismo – spiega Fabio Aleotti, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle – Insieme ad Anpi e ad altre associazioni ci stiamo battendo per impedire lo svolgimento della manifestazione organizzata dall’associazione culturale Mario Nicollini. Quella di domenica è una manifestazione che ricorda delle persone che sono morte in un momento storico ben preciso che si identifica nel periodo fascista. Abbiamo sollecitato sindaci e prefetto a negare l’autorizzazione a un’iniziativa che ha il solo scopo di ricordare la ferocia del ventennio peggiore della storia d’Italia. Commemorazioni di questo tipo rappresentano un brutto esempio per i giovani e per gli studenti. Manifestare per una buona ragione è lecito ma quando viene ricordato il periodo fascista difendere strenuamente i valori della nostra Carta Costituzionale diventa imprescindibile”.

Anche la deputata comasca Chiara Braga si è espressa sull’argomento: “Vanno chiamate con il loro nome; inutile nascondersi dietro l’ipocrisia del ricordare solo i fatti storici o del pregare per le persone e non per i personaggi storici. Più che una commemorazione storica elogiativa, per quanto deprecabile, le due celebrazioni organizzate per domenica prossima sono eventi volti ad esaltare se non già a mitizzare oltre ogni misura esponenti, principi, fatti e metodi del fascismo. Proponimenti che risultano in chiaro contrasto con i valori e principi della democrazia e della Costituzione. Ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno Lamorgese, per sollecitare l’attenzione del Governo rispetto a celebrazioni di questa natura che tentano di riabilitare in maniera inaccettabile il fascismo e di oscurare le vicende drammatiche che hanno segnato anche il nostro territorio”.

Al momento, ancora, dalla Prefettura nessuna risposta.