BELLANO – Il primo appuntamento con “Il bello dell’Orrido“, rassegna promossa dal Comune di Bellano e dall’Associazione ArchiViVitali, è con Carmine Abate. L’incontro, intitolato “Il cercatore di luce. Segantini, arte e vita dal Trentino all’Engadina” e moderato dal curatore Armando Besio, ha al centro l’ultimo romanzo, corale e visionario, “Il cercatore di luce” (Mondadori) che intreccia e allarga la storia artistica e sentimentale di Segantini al mondo di oggi, toccando anche luoghi a noi vicini. A Milano Giovanni Segantini ha trascorso gli anni della giovinezza, mentre la Brianza e le sponde del lago di Pusiano sono quelli della maturità artistica e sentimentale, trascorsi con Luigia Bugatti. Alla costante “ricerca di luce”, il pittore si stabilisce poi a Savognin, in Svizzera, luogo e soggiorno cruciale per la sua evoluzione artistica, come le vette dell’Engadina, dove trascorre i suoi ultimi anni di vita. Molti di questi paesaggi tornano nel testo di Abate, come il Trentino – luogo in cui l’autore vive stabilmente e da anni insegna – mentre la sua terra d’origine, la Calabria, viene evocata nel romanzo attraverso nonna Moma, uno dei personaggi chiave.

Carmine Abate è infatti nato a Carfizzi, piccolo paesino calabro e di etnia arbëresh, e insegna a Besenello, in Trentino appunto, dopo aver vissuto per numerosi anni in Germania. I temi della sua narrazione sono legati all’incontro tra culture: ha esordito in Germania con la pubblicazione di una raccolta di racconti, mentre in Italia pubblica nel 1991 il suo primo romanzo “Il ballo tondo” (Mondadori). Partecipa nel 2004 al Premio Campiello con “La festa del ritorno” (Mondadori), dove torna nel 2012 vincendone la 50° edizione con “La collina del vento”. Il premio gli permette di raggiungere un’ampia notorietà non solo in Italia, ma anche all’estero: i suoi romanzi infatti sono pubblicati in Germania, Francia, Olanda, Grecia, Portogallo, negli Stati Uniti e nei Paesi di lingua araba. Con “Il cercatore di luce” ha vinto il Premio Speciale di Letteratura e Poesia di montagna “Mario Arpea 2022”.

In occasione della serata, saranno esposti nella sede di ArchiViVitali il dipinto “Sera a Pusiano” del 1882, luogo dove Segantini visse con la famiglia dal 1881 al 1885, e anche due disegni, dati in prestito da due generosi collezionisti.

L’incontro sarà preceduto venerdì 23 settembre (ore 21) dalla proiezione del docu-film “Segantini. Ritorno alla natura” di Francesco Fei: il regista, presente in sala, farà una’ntroduzione. L’interpretazione di Filippo Timi, che dà voce e volto a Segantini in alcune ricostruzioni storiche realizzate appositamente per questo film, mostra l’intensità delle lettere autografe del pittore. Tra gli interventi d’eccezione, anche quello della nipote Gioconda Segantini e di Annie-Paul Quinsac, massima esperta dell’arte segantiniana.

La rassegna

“Il bello dell’Orrido” è una rassegna culturale a cura di Armando Besio, nata nel 2019, sulla suggestione data dalla gola profonda – scavata dal fiume Pioverna – che rappresenta a Bellano un’attrazione naturale: l’Orrido è circondato dall’alone di mistero delle rocce ripide e dalla bellezza naturale e selvaggia del luogo, vera “calamita” per il visitatore di ieri e di oggi. Allo stesso modo, scrittori e artisti da sempre sono stati affascinati dalle acque tumultuose del fiume che nel corso dei secoli hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche, complice il cupo rimbombo delle acque e dalle vertiginose pareti di roccia. Il paesaggio naturale di Bellano ben si lega dunque al concetto artistico di “sublime”.

Il curatore: Armando Besio

Genovese di nascita (1957), giornalista, si è laureato in Storia dell’Arte con il professor Corrado Maltese presso l’Università di Genova, è stato cronista del Secolo XIX, inviato speciale del Lavoro, caposervizio del Venerdì di Repubblica e delle pagine culturali milanesi di Repubblica. Collabora con Il Venerdì di Repubblica, la Milanesiana di Elisabetta Sgarbi, e il Circolo dei Lettori di Milano diretto da Laura Lepri. Ha ideato e dirige da 15 anni il festival “ZelbioCult – incontri d’autore su quell’altro ramo del lago di Como”.

La rassegna è promossa dal Comune di Bellano e dall’Associazione ArchiViVitali.