BELLANO – “Era legato alla sua Bellano. Ha consegnato il piccolo paese di lago all’eternità”. Il sindaco Antonio Rusconi con il lutto nella voce rotta dal dolore conferma la notizia che Giancarlo Vitali a 89 anni è mancato nel borgo lacustre che è stato il maggiore ispiratore della sua sterminata opera di artista, pittore, incisore.

Circondato dall’affetto della famiglia, la moglie Germana, i figli Paola, Velasco e Sara, Vitali si è spento al termine di una vita riservata ma piena di cultura e umanità.

A Bellano lo chiamavano “maestro”, non una sterile formalità, ma il riconoscimento della generosità intellettiva di questo celebre uomo che, pur rifuggendo il bagno di folla, teneva aperta la porta di casa alle visite agl’incontri diretti e in queste occasioni mostrava tutta la sua giovialità. Esponeva i tanti ricordi, personali per quanto riguardava la sua opera e le proprie mostre e anche collettivi al riguardo del territorio.

Premiato dalla Regione Lombardia con il premio Rosa Camuna e con la benemerenza comunale Vitali è stato uno dei principali artefici dell’arte italiana contemporanea.

Non era solo il narratore di Bellano, del luogo e delle persone, ma pure un custode della memoria come testimonia la sua sterminata collezione di cartoline del luogo.

“Con la sua arte ha esaltato il paese, i personaggi, gli eventi consegnandoli alla storia.  Dobbiamo essere grati per l ‘onore di averlo avuto come cittadino”. Così si esprime il primo cittadino di Bellano.

Con alle spalle la musa Germana che pensava alla gestione complessiva della quotidianità, Giancarlo Vitali assieme alla moglie ha trasmesso ai figli l’amore per la cultura. Sara è la curatrice dell’opera del padre con l’editrice ‘Cinque sensi’, Velasco ha seguito del genitore, mentre Paola con lo pseudonimo Paola D’Arcano è designer di scarpe d’autore.

Non sono ancora noti i particolari delle celebrazioni funebri e dei luoghi dove è possibile rendere omaggio al grande Vitali.

N. A.