DONGO – Torna a 77 anni dalla Liberazione dal nazifascismo la manifestazione dei nostalgici del regime sulla riva occidentale del Lario. L’associazione culturale “Mario Niccolini”, intitolata allo storico ufficiale dei Reggimenti Volontari Giovani Fascisti, ha convocato un raduno, ufficialmente per un omaggio floreale, presso Villa Belmonte, contro il cui muro vennero fucilati il duce Benito Mussolini e la sua amante Claretta Petacci, e poi sul lungolago di Dongo dove vennero giustiziati quindici gerarchi.

“I fascisti – denuncia l’Anpi di Como – si radunano a Dongo e a Giulino di Mezzegra perché sono i luoghi simbolo della fine del Fascismo. I comportamenti dei partecipanti esprimono la volontà di propaganda del fascismo e per questo chiediamo di vietare entrambe le manifestazioni e saremo lì a presidiare”.

Appuntamento per gli antifascisti domenica mattina, 8 maggio, in piazza Paracchini a Dongo.

All’appello lariano si è associato anche l’Anpi nazionale “Aspettiamo – interviene Gianfranco Pagliarulo presidente nazionale Anpi – una legge che preveda la punizione delle condotte di propaganda dei contenuti propri dell’ideologia fascista e nazifascista, di discriminazione razziale, etnica e religiosa, nella attuazione della XII disposizione finale della Costituzione e che integri, aggiorni e rafforzi la legge Scelba”.

“Come Anpi – prosegue l’appellovogliamo che Dongo sia simbolo di una permanente civile resistenza. Sia luogo di conoscenza di quelle ultime tragiche giornate che hanno visto la fine della dittatura, la rinascita della democrazia e la nascita della Repubblica, che quei giorni di fine aprile siano celebrati come momento di confronto e di approfondimento della Storia e dei valori della Resistenza, della Costituzione e della democrazia nata con essa. Vogliamo dare speranza e voce all’Italia che resiste e guarda avanti, che affronta con coraggio e impegno la fatica e i sacrifici di una sconvolta realtà. Dongo, simbolo di rinascita e di una resistenza civile non violenta, non appartiene solo al territorio lariano, ma a tutta l’Italia, all’Europa, al Mondo”.