Queste sono le risposte all’intervento del Sindaco Cassinelli, che ci lascia davvero esterrefatti:
l’acquisto dell’edificio di Via Martiri è stato effettuato il 16 settembre 2022, se l’edificio fosse stato in condizioni così pessime, come mai la demolizione non è stata richiesta ai proprietari? Il Comune avrebbe risparmiato 29.142,40 euro (preventivo demolizione) e la gran parte dei soldi versati: un conto è comperare un edificio di 2000 mc, un altro acquistare un terreno, sebbene centrale, dopo una demolizione. Delle due l’una, o gli Amministratori e i tecnici derviesi non hanno saputo valutare il valore dell’edificio o coscientemente lo hanno acquistato scegliendo di accollarsi le spese a partire dalla demolizione invece di farla effettuare ai vecchi proprietari. In ogni caso: “Dispiace vedere soldi pubblici usati non nella maniera migliore…”


Le immagini proposte degli interni in cattive condizioni sono ovvie per un edificio di quel genere, questo non significa che non fosse possibile restaurarlo, perdendo l’occasione di acquisire ad uso pubblico uno spazio di 2000 mc destinabili a ben altri usi e certamente più utili alla comunità: dalla casa delle associazioni a spazi espositivi, dalla sistemazione della biblioteca alla creazione di ambulatori per i medici, dalla sietmazione di un giardino ad uso pubblico ecc… Quante manifestazioni all’aperto si possono fare in una piazza? Tra l’altro una piazza accanto al municipio esiste già… La scelta poi di insediare di fianco alla scuola primaria un mercato è davvero poco felice per il disturbo che creerà alla scuola e ai bambini… dalle 8 del mattino sentiranno anche il profumo dei “polletti”… Sempre in centro esistono già da ora luoghi più adatti alla collocazione del mercato: dalla piazza della stazione, all’area adiacente delle Ferrovie che è stata acquisita dall’Amministrazione in comodato d’uso.

Affermare pubblicamente che l’intenzione dell’Amministrazione era la demolizione dell’edificio a gennaio è anche ammettere che l’Amministrazione era intenzionata a procedere senza rispettare le leggi che IMPONGONO il parere obbligatorio della Sovrintendenza (tanto è vero che questa ne ha bloccato immediatamente la demolizione) e questo non è un bell’esempio di correttezza amministrativa…  Oltretutto se questo fosse stato realmente pericolante, la palestra, le vie adiacenti e la piazza del municipio avrebbero dovuto essere chiuse per motivi di sicurezza e dal 27 dicembre, data della perizia comunale, dove si indica chiaramente che il pericolo era per le vie e gli edifici adiacenti, e non dall’11 gennaio, data dell’Ordinanza di chiusura della sola via Mazzini. Come ha fatto il Comune a convincerli che non c’era nessun rischio? Le segnalazioni erano doverose se davvero il pericolo di crollo fosse stato. Se l’edificio lo fosse stato davvero anche le manifestazioni effettuate durante il periodo natalizio (tombolata, concerto coro e Capodanno in piazza) avrebbero dovuto essere sospese…se non lo fosse stato, la chiusura delle vie, chiusura peraltro mai rispettata e fatta osservare dall’Amministrazione, non era necessaria… Anche qui delle due l’una…

L’Amministrazione inoltre perde una grande occasione per dare alla popolazione degli spazi coperti  realmente utili ad un uso pubblico, di coinvolgere i cittadini nelle scelte, nel tutelare le parti storiche del paese. Anche se l’edificio non avesse alcun valore, e due perizie si contraddicono su questo, la Convenzione Europea sul Paesaggio adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 19 luglio 2000, resa esecutiva a livello nazionale con legge 9 gennaio 2006, n.14 (art. 133) e in vigore il 1°settembre 2006 all’art.1.a, stabilisce che “paesaggio designa una determinata parte del territorio, così come è percepito dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. Nel caso specifico si può permettere ad una amministrazione di eliminare i due terzi della Via pedonale Mazzini, dove l’edificio con muri a sasso a vista si affaccia, senza compromettere il paesaggio e la tutela di quello che resta di una consistente porzione del centro storico, a favore di una piazza con parcheggi?

In ultimo vorrei tanto ricordare al Sindaco, infastidito dall’ingerenza della minoranza consiliare e di cittadini/e che di questa minoranza non fanno parte, che siamo in una DEMOCRAZIA e non in una OLIGARCHIA e che una buona Amministrazione ascolta le voci dei suoi cittadini e cittadine e non impone ogni scelta non informando, facendolo solo all’ultimo momento quando non c’è più possibilità di intervenire, ostacolando l’accesso alle informazioni, non discutendone (come sulla realizzazione del tempio crematorio che è un progetto non ancora accantonato definitivamente solo per fare un esempio) e oltretutto il controllo sul suo operato non è solamente legittimo, ma doveroso! Essere iperattivi non è sinonimo di qualità e questo vale a maggior ragione per chi ci governa rimangiandosi programmi e obiettivi per cui la maggioranza dei cittadini e cittadine li hanno votati aspettandosi anche un uso oculato delle risorse pubbliche.

Aggiungo in chiusura l’ennesima critica relativamente al taglio degli alberi lungo un muro del cimitero…perché? Non è dato saperlo… e gli alberi erano stati piantati dai bambini in una “Festa degli alberi”…

Gabriella Friso
Dervio