DERVIO – Sabato 5 maggio si conclude un anno esatto di festeggiamenti per il 40° anniversario di fondazione della biblioteca, che ha visto l’organizzazione di decine di iniziative culturali e ha permesso di ripercorrere le tappe della storia di questa struttura, dalla sua fondazione ad oggi. In questi mesi è sembrato quindi quasi naturale, ad un numero sempre crescente di persone, proporre al Comune di intitolare la biblioteca a chi, in tempi ormai lontani nei quali le esigenze della collettività erano tante e la cultura era spesso relegata tra le cose non indispensabili, si diede invece molto da fare per farla nascere.

Senza nulla togliere a tante altre persone che in quei tempi, e successivamente, hanno operato per creare e sviluppare la biblioteca, chi l’ebbe a promuoverla maggiormente oltre 41 anni fa fu l’allora assessore alla Cultura Benedetto De Angelis. La giunta comunale ha valutato positivamente questa richiesta, ed ha avviato la procedura prevista dalla legge per ottenere il nulla osta, da parte degli enti preposti, alla dedicazione di una struttura pubblica ad una persona defunta. Con un programma molto semplice (com’era nel suo stile), che prevede un percorso di conoscenza per i più giovani, una piccola mostra dedicata a Benedetto e una festa aperta a tutti, sabato prossimo (che per una singolare coincidenza del destino è anche la data in cui veniva a mancare 5 anni fa De Angelis), la biblioteca affiancherà il suo nome a quello di uno dei suoi fondatori, che molto si è speso per creare dal nulla una struttura che oggi c’è quasi dappertutto, ma che in quei tempi lontani e pioneristici era un vanto solo di pochi Comuni.

“In questo modo vogliamo dedicare idealmente la struttura anche a tutti coloro che si sono impegnati in questi anni per farla crescere, e ringraziare tutte le persone che, da amministratori pubblici o in altri contesti della nostra società, si danno da fare ogni giorno per conseguire importanti obiettivi come questo” commenta il sindaco Davide Vassena.

La vita di Benedetto De Angelis

Nasce a Spinazzola in provincia di Bari il 27 gennaio 1938 e, conseguito il diploma di geometra, dal 1956 al 1963 esercita la libera professione. Nel 1962 partecipa ad un concorso pubblico nazionale per capostazione nelle Ferrovie dello Stato risultando idoneo e, con conseguente assunzione nel 1963 nel compartimento di Milano, è destinato alla stazione di Varenna Esino. Nel 1964 ottiene il trasferimento a Dervio come capostazione. Nel 1983 viene trasferito alla stazione di Bellano Tartavalle Terme come capostazione titolare fino al pensionamento nel 1993. Durante il servizio a Varenna nel 1964 conosce la varennese Alice Sala e dal loro matrimonio nascono quattro figli. Dal 1956 al 1963 svolge il ruolo di consigliere nell’amministrazione comunale del suo paese natale, oltre che servizio nell’associazionismo cattolico e nel volontariato. Non fa quindi fatica nel 1964 a Dervio a inserirsi nella DC locale e nell’Azione Cattolica.

Dal 1970 al 1990 entra in amministrazione a Dervio ricoprendo vari incarichi, da assessore a vice sindaco. In particolare in questo periodo, in qualità di vicesindaco assessore alla Cultura e all’Istruzione, promuove la creazione della biblioteca comunale. Fa parte del Consorzio Sanitario di Zona dal 1973 al 1979 e del Circolo Acli di Dervio, di cui è presidente dal 1999. Promuove la fondazione dell’associazione “Incontro”, del “Centro Culturale Solidarietà” e della Cooperativa “L’iniziativa”. Si impegna anche in diverse occasioni nel Consiglio Pastorale Parrocchiale. Politica, amministrazione comunale e volontariato lo hanno sempre visto attivo, ancor più dopo il pensionamento che gli ha permesso di aumentare il tempo libero da dedicare agli impegni a favore dei concittadini derviesi della Parrocchia e del Comune. Proprio per questi suoi meriti, il 2 giugno 1993 è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica dall’allora Presidente Oscar Luigi Scalfaro.