DERVIO – Ormai da anni i residenti (e non solo) sono abituati ad ammirare cigni, germani reali, tartarughe d’acqua e una infinità di pesci in quella zona. Ma da qualche tempo ormai ci sono dei nuovi inquilini al Fosset: le nutrie.

Dalle sembianze dolci e carine, questi roditori potrebbero diventare un serio problema. Denominati anche topi d’acqua o ratti della palude, si riproducono molto velocemente (partorendo dai quattro ai sei cuccioli per due volte l’anno) e il rischio di infestazione è alto, non avendo predatori.

La nutria non è un animale autoctono, fu importato negli anni Venti dal Sud America in Piemonte per incrementare il mercato della pellicceria, ma negli anni Ottanta durante la crisi del mercato molte vennero liberate, causando un grave danno all’ecosistema.

Questo roditore della famiglia dei miocastori non è portatore di malattie, e in Italia non costituisce un problema. In altre zone del Paese questa specie è soggetta a piani di abbattimento per contenere il numero di esemplari. Nel territorio comunale di Lecco è già in atto dopo una ordinanza del marzo di quest’anno un piano di controllo della specie e il divieto assoluto di alimentare le nutrie.

Michela Riva