LECCO – Puntuale come il solstizio d’estate è arrivata l’emergenza inquinamento dell’aria. In questo caso la mal’aria estiva ha un protagonista, l’ozono, il più tossico tra i componenti gassosi delle alterazioni fotochimiche che, generandosi per interazione tra luce del sole e sostanze presenti in atmosfera (soprattutto le emissioni da traffico), si impennano nelle giornate più calde e luminose dell’anno, tipicamente in estate. Nonostante le continue piogge delle passate settimane, già da due giorni su gran parte della Lombardia, non solo nelle città, i livelli di ozono sono ben oltre la soglia di allerta: il valore di 180 mgr/m3 oltre il quale le autorità sanitarie sono tenute a informare i cittadini. Ma ieri in molte località, soprattutto della Brianza, del Lecchese e dell’Isola Bergamasca, si è andati ben oltre anche la soglia d’allarme di 240 mgr/m3, con il picco a Calusco d’Adda, addirittura 297 mgr/m3, seguito da Lecco che registra 293 mgr/m3, Erba 282, Carate Brianza 271, Arese 241. Nonostante sia una situazione che potrebbe comportare un serio rischio sanitario, anche quest’anno come da molte estati a questa parte, l’informazione da parte della autorità competenti latita: gli unici a dare notizia della stato critico sono i bollettini del Canton Ticino.

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