DERVIO – Domenica 30 settembre, con una giornata di festa dedicata al borgo di Castello organizzata da Biblioteca e Comune di Dervio, la torre che da secoli domina il paese tornerà protagonista in occasione dell’ultimo giorno di apertura annuale al pubblico, che potrà visitarla e salire fino in cima per godere del panorama offerto da questo imponente belvedere, e verrà riaperta anche l’attigua chiesetta dedicata a San Leonardo, anch’essa interessata recentemente da lavori di consolidamento e di restauro.

Il programma prevede dalle 9 alle 11 nella biblioteca comunale l’anteprima della mostra “Dervio e Corenno al tempo dei castelli“, a cura del professor Roberto Pozzi, che sarà visitabile poi in biblioteca fino a sabato 13 ottobre durante i normali orari di apertura. Alle 10, con partenza presso la Biblioteca, Pozzi accompagnerà gli interessati in un percorso storico culturale fino alla torre di Castello. Alle 11.15 alla chiesetta di San Leonardo si terrà la Messa, che sostituirà quella d’orario in chiesa parrocchiale, e dalle 12.30 si potrà pranzare con un’ampia scelta di specialità locali (chi si prenoterà in biblioteca entro mercoledì 26 avrà un significativo sconto sul prezzo del pranzo).

Il pomeriggio sarà ricco di appuntamenti culturali e ricreativi: alle 13.30 lo spettacolo “Fantasmi al castello” per tutti i bambini seguito dai giochi sotto la torre e dalla caccia al tesoro; alle 14.30 il concerto del trio Lyradanz con l’antica musica della tradizione popolare irlandese ed europea; alle 16 un secondo concerto a cura delle orchestre delle scuole medie ad indirizzo musicale di Dervio, Bellano e Lierna. Alle 14 e alle 17 storie e leggende della torre di Orezia verranno raccontate dal prof. Pozzi, mentre nel pomeriggio sarà visitabile anche un altro belvedere privato all’interno del borgo.

La torre verrà aperta dalle 10 alle 18. Funzionerà anche un bus navetta dalla piazza del Comune (dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 18) a cura dello Ski Team Derviese. L’amministrazione comunale e la biblioteca ringraziano per la collaborazione la Parrocchia, la Pro Loco, gli Alpini, il gruppo di Protezione Civile e a tutti i volontari che permetteranno questa giornata di festa, che è stata fortemente voluta dall’amministrazione per valorizzare anche questa suggestiva parte del paese.

Per la torre di Castello è infatti iniziata una seconda giovinezza grazie all’intervento di restauro che l’ha interessata da pochi anni, il primo nella sua gloriosa e millenaria esistenza, che l’ha resa fruibile alla popolazione anche come belvedere. I lavori eseguiti dal Comune con fondi ottenuti da Fondazione Cariplo e Regione hanno reso accessibile ai visitatori l’interno della torre e ne permettono la risalita fino in cima, da dove si può ora godere una vista incomparabile sul lago e le montagne circostanti. Nata principalmente con funzioni di avvistamento dei nemici, la torre del castello è oggi di proprietà comunale. L’intervento realizzato ha comportato l’installazione di una scala a chiocciola interna in metallo, invisibile dall’esterno, che porta fino in cima, dove è stato costituito un piano calpestabile da cui i visitatori potranno godere della vista sui quattro lati. La scala è composta da 101 gradini e si suddivide su quattro piani costituiti da pannelli in corten, una lega metallica dal caratteristico color ruggine, posizionati in corrispondenza delle aperture esistenti nelle mura e che potranno essere utilizzati anche per piccole mostre o altre iniziative. L’accesso alla scala avviene da un’apertura già esistente sul lato verso monte, utilizzata per entrare nel bacino dell’acquedotto che era stato costruito all’inizio del secolo scorso all’interno della torre, e che da qualche anno era stato dismesso dopo la realizzazione del nuovo bacino. Non ci sono stati altri interventi di tipo edilizio, in quanto la scala interna è stata ancorata attorno ad un enorme perno centrale, senza interessare le pareti che alla base sono spesse anche più di un metro. Sono stati inoltre realizzati interventi di consolidamento e restauro delle mura, ove necessari, e di ripulitura delle facciate esterne da tutti quei dettagli moderni (cavi ed altri oggetti) che nel tempo avevano alterato la struttura millenaria della torre.