DERVIO – Il lungolago di Dervio, nella primavera che si prepara a sbocciare completamente, accoglie una singolare novità sulle sue rive: è il carretto dei gelati del 33enne Michele Arnoldi, ex ingegnere che, per un anno, ha gestito la casetta dei gelati del Comune in riva al lago.

Arnoldi ci tiene a definirlo “un lavoro come un altro”: “Prima ero un ingegnere, facevo il classico lavoro da ufficio in uno studio; dopo qualche anno, ho capito che questo tipo d’impiego non era per me e ho cercato altro. Io e la mia famiglia siamo di Dervio, sono molto legato al mio paese e credevo mancasse una gelateria artigianale sul lungolago di Dervio: allora ho deciso, grazie soprattutto al sostegno della famiglia, di licenziarmi e aderire ad un bando comunale, grazie a cui ho preso una casetta del gelato”.

La prima esperienza è stata positiva, ma con un problema: “L’anno scorso mi sono trovato bene, ci sapevo fare soprattutto nel contatto con il pubblico, visto che avevo già lavorato come cameriere per pagarmi gli studi; le casette fornite dal bando comunale, però, si possono utilizzare solo nei 100 giorni della stagione estiva, quindi nel periodo invernale ho dovuto stringere i denti”.

L’idea per ampliare la stagione lavorativa è quindi arrivata dialogando con il suo fornitore, la gelateria artigianale Dulcis in fundo di Mandello: “Parlando con loro, visto che a me piace muovermi e stare all’aria aperta, abbiamo pensato “perché non prendere un carretto?”. Quindi insieme a mio papà, che mi ha dato una grande mano, e grazie all’aiuto di altri gelatieri, ho trovato un carretto da restaurare durante quest’inverno”.

Michele è quindi riuscito a partire prima del previsto con il suo lavoro: “Tre settimane fa ho preso la licenza da ambulante a Dervio e ho incominciato a girare. Mi sto trovando bene, soprattutto perché questo carrettino piace ai piccoli ma soprattutto ai grandi, che ricordano volentieri i tempi dei nostri padri o dei nostri nonni”. Dervio secondo me – continua Arnoldi – è un grandissimo paese, con un lungolago che ha ancora molte potenzialità da sfruttare; le iniziative stanno aumentando e a me piace andare sul lungolago, dove nelle belle giornate la gente si gode il panorama tra lago e montagna, a servire il gelato, fare quattro chiacchiere con tutti e e continuare a pedalare. Quello mi sta rilassando tanto e forse è proprio questa la particolarità di questo lavoro, non avere vincoli, sentirsi libero di lavorare e spostarsi”.

In sella al suo carretto, Michele vede anche il futuro: “Adesso vorrei cercare di espandere al meglio l’attività, poi chissà, magari in futuro aprirò la mia gelateria. Oppure sarò sempre in giro con questo carretto e alla gente piacerà così. Come mi hanno insegnato i miei genitori, l’importante è sentirsi soddisfatti: come ho cambiato lavoro da ingegnere a gelataio, adesso chissà. L’importante è non fermarsi, non aver paura di cambiare, ed avere una famiglia, una ragazza o fratelli che ti supportano in quello che fai”.

Arnoldi chiude proprio con questo consiglio: “Io ho avuto molte paure soprattutto a iniziare, però voglio dire a tutti i ragazzi che si sentono rinchiusi oppure non soddisfatti che si può sempre cambiare: io ho avuto e ho la fortuna di avere una famiglia dietro le spalle, ma con determinazione e voglia di buttarsi si può raggiungere ciò che si vuole. Magari qualche altro ragazzo, vedendo la mia storia, dirà “provo anch’io a buttarmi”: sicuramente, finché si è giovani, è positivo provare nuove esperienze”.

Michele Carenini