Il 2019 sarà un anno importante per il settore del gioco online in Italia. Le motivazioni sono molteplici, anche se quella più rilevante è data sicuramente dal provvedimento del Decreto Dignità da parte del Governo Conte, che andrà a modificare alcuni aspetti sia per il comparto del gioco online, sia per quello di tipo fisico.
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Durante lo scorso agosto 2018 il decreto ha stabilito che la pubblicità per il gioco d’azzardo in Italia verrà vietata.
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In un primo momento la data prevedeva uno stop alla pubblicità a partire dal primo gennaio 2019, ma leggendo bene i contratti in essere già stipulati prima del Decreto avrebbero fatto eccezione, godendo di una proroga valida fino al prossimo 14 luglio 2019.
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Molte società presenti in Italia nel settore dei casino online legali, hanno potuto beneficiare di tale proroga. Tutto questo ha chiaramente scatenato molte discussioni e polemiche, a partire da chi sostiene come per combattere il fenomeno del gioco compulsivo e della ludopatia, tale provvedimento sia del tutto inefficace. Il gioco di fatto non viene proibito o vietato, visto che non è stata modificata la legge in materia dei giochi d’azzardo, bensì quella che ne determina la messa in onda di pubblicità indiretta e diretta, sui nostri palinsesti televisivi, a mezzo stampa o in rete su internet. In attesa che questa ultima proroga arrivi al suo termine, abbiamo potuto comprendere meglio quali sono gli effetti che ci saranno da qui alla prossima estate, con il divieto di pubblicità per il gioco online. A farne le spese in modo indiretto saranno anche quelle società che hanno utilizzato come sponsor una casa di gioco specializzato in casinò o in scommesse sportive.

Nel circuito del calcio ad esempio, ci sarà un problema non facile da risolvere: molte squadre italiane e non, hanno adottato come sponsor alcune società che si occupano di scommesse sportive. Tra queste, ve ne sono almeno due che hanno stipulato un contratto di esclusiva per un periodo maggiore a quello della proroga. In questo caso molto probabilmente la società dovrà quindi pagare una penale per la rescissione del contratto vigente. Impossibile stabilire invece cosa accadrà con le gare di Champions ed Europa League, visto che nel resto d’Europa questa legge non ha avuto gli stessi riscontri. Ci sarà quindi da vedere in che misura il divieto alla pubblicità verrà effettuato e se ci saranno temporanee deroghe, oppure no. Fattivamente possiamo però affermare che questo stop alla pubblicità per il gioco non sarà a costo zero, né per i distributori, né tantomeno per l’industria stessa del gioco online e dei casinò. In particolare il divieto alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni e programmi, prodotti e servizi, vuol dire anche creare un meccanismo di controllo per stabilire cosa o chi sarà in regola. Diciamo quindi che la proroga fino al prossimo 14 luglio 2019 è riuscita a dare un po’ di tempo utile per rivedere come sarà gestita la faccenda. Fermo restando che sono state tante le aziende internazionali presenti sul mercato italiano, che si sono dette pronte ad azioni legali, visto che il gioco di fatto non è stato vietato nel nostro Paese.