Durante gli ultimi due anni la gestione aziendale delle spese è drasticamente cambiata in seguito alle nuove leggi entrate in vigore. Prime fra tutte: la fattura elettronica, che non poche perplessità e grattacapi ha causato agli imprenditori nostrani, divisi tra il tentativo di comprendere il nuovo sistema di interscambio e la ricerca di un fornitore di servizi non esoso ma affidabile.

Un altro grande cambiamento, soprattutto per le aziende con una flotta di macchine e veicoli commerciali rilevante, è arrivato dall’addio alla carta carburante. Dal 1 Luglio 2018 infatti è necessario pagare tramite mezzi tracciabili il costo del carburante che si vuole dedurre, pena la perdita della deducibilità di questo costo. Per fortuna, sono tempestivamente arrivati sul mercato nuovi strumenti, tra i quali carte carburante e le app pensate per la gestione aziendale che hanno facilitato il compito agli imprenditori in un momento così critico e caotico.

La Legge di bilancio del 2018 – n. 205 del 27 dicembre 2017 – ha determinato questo grande cambiamento per i possessori di P. iva, in particolare agenti di commercio, professionisti ed aziende.

La deduzione riguarda la benzina ed il diesel ma non il GPL e i carburanti per i mezzi nautici oltre al gasolio e lubrificanti per i gruppi elettrogeni, motori fissi e apparecchiature varie.

Come ottenere la detrazione fiscale

È necessario che il pagamento sia tracciabile quindi il professionista o il dipendente dell’azienda dovrà pagare tramite carta di credito/debito, assegno, bonifico bancario, o le nuove carte carburante che sono spesso collegate con le app pensate per la gestione aziendale. Il gestore è tenuto ad inviare una fattura elettronica tramite Pec entro 24 ore dall’acquisto di carburante ricevuto. La fattura elettronica rimane il titolo conditio sine qua non per ottenere la detrazione fiscale del carburante acquistato.

Se il professionista o il dipendente aziendale farà rifornimento di giorno, durante l’orario di apertura del rifornimento basterà presentare la partita Iva e richiedere la fattura per il pagamento effettuato – ovviamente tramite mezzo tracciabile. Se invece il rifornimento sarà fatto durante l’orario di chiusura del gestore, il dipendente o professionista potrà usare la colonnina del self service ma dovrà presentarsi l’indomani dallo stesso gestore, con lo scontrino ottenuto, per ottenere la fattura elettronica in differita.

Per questa, e mille altre, ragioni, molti hanno optato per l’acquisto delle carte carburanti che consentono di effettuare il rifornimento quando preferiscono ed ottenere una fattura riepilogativa comprensiva di tutti gli acquisti carburante a fine mese.

Questa legge è ovviamente causata dal tentativo di fare emergere spese e costi aziendali che priva avvenivano in maniera poco chiara tramite autocertificazioni e pagamenti in contanti che a livello fiscale davano comunque il diritto di ottenere deduzioni fiscali ma a livello legale non consentivano al fisco, di fatti, di controllare la correttezza e la veridicità delle operazioni dichiarate.

Quali sono le detrazioni per i professionisti

La legge vigente permette ai professionisti di scaricare il 20% del costo del carburante, e può detrarre il 40% dell’Iva sull’acquisto. Fa eccezione il caso in cui il professionista abbia intestato come bene strumentale l’intera auto e dimostri l’uso non promiscuo.

Quali sono le detrazioni per le aziende

Anche l’impresa può godere delle stesse detrazione del professionista: 20% del costo del carburante e il 40% dell’Iva sull’acquisto. Nel caso delle aziende però, è più semplice dimostrare l’uso del veicolo come strumentale alla funzione aziendale. Quindi, nel caso in cui il veicolo si intestato come bene strumentale, l’azienda potrà scaricare il 100% dei costi del carburante e dell’Iva.

Detrazioni per l’agente di commercio

L’agente di commercio a differenza del professionista, gode di un regime agevolato data la natura del suo lavoro. Egli infatti potrà scaricare l’80% del costo del carburante e il 100% dell’Iva applicata

Le carte prepagate

Le carte prepagate possono essere utilizzate anche per i rifornimenti, permettondo di risolvere velocemente i dubbi in merito alle pezze d’appoggio e agli obblighi fiscali e legali regolanti queste spese. generano infatti un documento riepilogativo delle fatture, aiutando l’impresa nella corretta suddivisione delle aliquote di deducibilità e detraibilità IVA e nella contabilizzazione delle spese. Basterà pagare il rifornimento con la propria carta e richiedere al benzinaio di inviare la fattura all’indirizzo della carta carburante ed il gestore penserà al resto.