LECCO/LIERNA – “Lierna fino a una decina di giorni fa era una bella cittadina sul lago. Oggi fa schifo. E’ un cesso. E’ penosa. Sembra che ci sia passato il napalm. Mi auguro che per la prossima stagione abbia un totale tracollo turistico. Se lo merita. Io ad esempio non ci andrò. E le farò pessima pubblicità. Che gli torni indietro ai leghisti liernesi (che sono il 60% sul totale) la porcata che hanno fatto. Con queste parole Alessandro Bario, fondatore del gruppo Facebook “Lecco. Società e Politica” ha commentato il taglio degli alberi che ha cambiato il volto della cittadina lariana.

Molti i commenti a sostegno di questa forte presa di posizione: da Mirta secondo cui “gli alberi non erano ammalati, non lo dico io che non sono nessuno ma l’agronomo che abbiamo chiamato noi come comitato”, a Carlo che parla oramai al passato: “ero innamorato di quella piazzetta così accogliente, una sosta obbligata proprio dalla sua bellezza, intimità, naturalezza. Il progettista lo degraderei a semplice ‘bocia’, per gli “amministratori” una “tre giorni” sulla loro stessa piazza spoglia riesumando storici cappelli con orecchie d’asino”.

Non tardano ad arrivare le reazioni dal mondo della politica e della cultura lecchese. Per il consigliere grillino Massimo Riva è “roba da fare impallidire il “nostro” Valsecchi”. Così invece parla Gian Luigi Daccò Storico, ex direttore dei Musei Civici di Lecco: “Credo vi siano gli estremi per chiedere l’intervento immediato della Soprintendenza che chieda al Sindaco se per il taglio di alberi nella piazzetta di Lierna vi fosse la prescritta autorizzazione paesaggistica richiesta dal D.P.R. n. 31/2017 per aree sottoposte a vincolo paesaggistico quali un Lungolago.

Chieda inoltre se sia stata valutata la possibilità di misure alternative al taglio, anche alla luce dell’art. 143 del Codice per i Beni Culturali e del Paesaggio. Questo quanto meno”.