LIERNA – Salute e sicurezza nelle aziende al centro del dibattito, con un evento specifico a riportare il tema all’attenzione generale.

“Da molto tempo ci scrive la Fim Cisl Monza Brianza Lecco – denunciamo una situazione di criticità sulla sicurezza del lavoro nel nostro territorio, chiedendo nelle aziende dove siamo presenti azioni concrete per  migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici metalmeccanici, e per costruire un percorso preventivo di formazione e informazione che serva ad abbattere il numero degli infortuni e prevenire conseguenze a volte anche serie degli stessi lavoratori e lavoratrici. In questo senso apprendiamo con amarezza che alla MDG di Lierna (azienda che produce anime in shell-moulding, ndr) una lavoratrice adibita a mansioni operaie con dieci anni di servizio, è stata licenziata perché colpita da problema di salute, le cui cause sono ancora tutte da accertare, che a parere dell’azienda e del medico aziendale la rende inidonea a svolgere qualsiasi altra mansione presente in azienda”.

“La vicenda di questa lavoratrice – aggiunge la sigla sindacale – ci dice che sicuramente in quella realtà, come in molte altre, ci sono aspetti su cui come organizzazione sindacale vogliamo intervenire al fianco delle RSU e delle RLS a rafforzare la tutela delle persone. Ci preoccupa in questo caso come in altri, la mancata assunzione di “responsabilità sociale” delle imprese che di fronte a situazioni di questo genere dovrebbero costruire attorno alle lavoratrici e ai lavoratori una rete di protezione e non pensare di risolvere il problema con i licenziamenti. Ricordiamo a tutti e per primi a noi stessi che anche la Costituzione Italiana prevede da parte delle aziende l’esercizio dello svolgimento dell’attività economica senza pregiudizio alla salute delle lavoratrici e dei lavoratori”.

“Nonostante le leggi, gli enti preposti, e tutti gli sforzi messi in atto dai vari soggetti sul territorio – conclude la nota della Fim Cisl Monza Brianza Lecco – ribadiamo la necessità che la tutela della salute dei lavoratori e delle lavoratrici sia prioritaria nel nostro territorio dove ci sono aziende che si distinguono sotto il profilo della sicurezza ma anche tante in cui essa è vista come un intralcio alla produzione e un costo inutile. Riteniamo sbagliato ridurre a mero costo la vita delle persone nelle aziende mentre deve essere elemento di dignità e di vanto da parte di tutte le aziende avere luoghi di lavoro salutari e sicuri, non solo sul nostro territorio ma in tutti i luoghi di lavoro del paese”.

Dal canto suo, Patrizio Gaddi socio amministratore della MDG precisa che “le accuse mosse contro la nostra società in materia di sicurezza risultano essere totalmente false e prive di alcun fondamento. Per quanto riguarda il licenziamento della lavoratrice, non è stata una nostra volontà ma il rispetto delle regole dettate da una “inidoneità“ al lavoro decisa dal medico competente, non conseguente alla mansione svolta presso la MDG”.

RedEco